Esiste ancora il senso dell’amicizia?

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Esiste ancora il senso dell’amicizia?
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Gentilissima Valeria, non avrei mai immaginato che questa rubrica potesse farmi riflettere su tante cose come una sorta di... autoanalisi! Ho letto la lettera di Pablo e penso a quante occasioni perse. Penso a quando mi trovai con una splendida ragazza irlandese nel pontile del Brighton Pier. La mia emozione era quella di aver trovato una ragazza con cui parlare di letteratura irlandese. Ho perso un’occasione? Forse. O quando trascorsi una notte nella spiaggia di Stintino a chiacchierare con una cara amica sotto un cielo stellato! O quando frequentai una professoressa di filosofia e dopo qualche sera mi disse «Noi donne abbiamo un timer fisiologico: superato il quale «game over». E io ho già 34 anni». Non mi chiedeva di iniziare una relazione ma di renderla madre. Dalla lettera di Pablo emerge che l’uomo debba essere sempre predatore? O come suggerisce qualche lettore su ilgiornale.it, «ogni lasciata è persa»? Non ci sto! Esiste ancora il senso dell’amicizia? L’amicizia è un sentimento che può durare una vita intera(...)E poi chi lo dice che tra un uomo e una donna non ci possa essere amicizia?(...) Il partner è geloso del tempo trascorso con un amico (si teme il famigerato «Jessico calcetto»). Ma un amico non sarà mai geloso del tempo trascorso con il proprio partner. Ultimo dettaglio a favore dell’amicizia: la fedeltà. Io posso avere 4 o 5 «amici del cuore», tutti fedelissimi(...) In amore la fedeltà - gius-ta-men-te - dev’essere esclusiva. E mi collego infine a tanti post sui social sul «friendzone» come se l’amicizia fosse una «capitis deminutio»(...) Concludo con Aristotele «due amici non sono altro che una sola anima divisa in due corpi». Altro che friendzone...

V!

Come darle torto? Spesso gli amici sono il modo in cui Dio si fa perdonare (certi) parenti. Sono quelli capaci di spingerci avanti e di tenerci ancorati indietro, nel migliore dei modi. Personalmente poi, ho sempre avuto molti amici «maschi» (per impiegare la stessa distinzione che si usava alle elementari). Il problema però, come lei stesso fa notare nel caso della sua amica filosofa è che non sempre e non necessariamente il «sentire» coincide.

E credo che in effetti, per esempio, la ragazza incontrata in farmacia non si aspettasse da Pablo un’offerta di amicizia, bensì un garbato corteggiamento. Come sarebbe andata se lui avesse avuto la prontezza di un gesto non lo sappiamo né noi né Pablo. Magari dopo qualche uscita, avrebbero deciso di restare amici.

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