"Qua è dove stato recluso Vasco". La mossa del sindaco Pd per attrarre turisti

A Rocca Costanza, fortezza di Pesaro, il rocker di Zocca trascorse 22 giorni (di cui 5 in isolamento) di carcere. Ora il primo cittadino Biancani pubblicizza quel luogo specifico, sfruttando il nome di Rossi, per rilanciare l'immagine della città

"Qua è dove stato recluso Vasco". La mossa del sindaco Pd per attrarre turisti
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La "genialata" del Ferragosto 2024 arriva direttamente da Pesaro e dal suo nuovo sindaco, Andrea Biancani: la cella comune dove rimase recluso per diciassette giorni Vasco Rossi quarant'anni fa diventerà una sorta di attrazione turistica. Tra le tante priorità della sua amministrazione, il primo cittadino marchigiano del Partito democratico, succeduto nello scorso giugno a Matteo Ricci (nel frattempo diventato parlamentare europeo), sembra avere avere annunciato questa trovata quasi con immenso entusiasmo nella giornata di ieri quando, in occasione della riapertura al pubblico della fortezza di Rocca Costanza - monumento che era chiuso dal 2019 - indicando ai giornalisti: "Ecco, questa è la cella dove è stato Vasco Rossi".

Insomma, nel tentativo più che legittimo di rilanciare il turismo della propria città, il sindaco Biancani ha pensato bene di porre l'attenzione su un luogo specifico dell'ex carcere per poterlo collegare con l'esperienza personale (non certo felice) di uno dei più grandi artisti italiani che da decenni riempie gli stadi di accalorati fan ovunque vada. E, per giunta, proprio nelle settimane nelle quali è diventato purtroppo in voga il drammatico tema del sovraffollamento carcerario. Così, grazie soprattutto all'utilizzo strumentale (e a dir poco discutibile) di un fatto privato riguardante la figura di Vasco, Rocca Costanza sarà visitabile per tutto il mese di settembre, dieci volte alla settimana, per cinque giorni su sette. E ora - c'è da scommettere - grazie a quell'annuncio si teme l'assalto a Pesaro di migliaia di "Vascomani".

Era il 20 aprile 1984 quando Vasco Rossi, immediatamente dopo l'uscita del suo brano "Va bene, va bene così" varcò i cancelli della fortezza di Rocca Costanza a Pesaro. Accompagnato da due carabinieri, il rocker era stato prelevato da un capannone alle porte di Bologna e trasferito nel carcere di Pesaro per uso e detenzione di cocaina. Il cantante trascorse cinque giorni in una cella d'isolamento (che è stata nel frattempo demolita) nella piazza d'armi della fortificazione e altri diciassette giorni in una cella comune. L'inchiesta per detenzione e spaccio venne aperta dalla Procura della città marchigiana, sulla scorta della confessione di uno spacciatore locale.

Dopo una perquisizione in un casolare di Casalecchio, dove abitava insieme ad altri componenti della sua band, Vasco consegnò spontaneamente 26 grammi di cocaina ai carabinieri. Per la cronaca, nel corso della detenzione, gli unici che andarono a far visita alla rockstar emiliana furono Fabrizio De André e Dori Ghezzi. Il 12 maggio Vasco ottenne la libertà provvisoria.

In seguito, nel giugno 1985, venne scagionato dall'accusa di spaccio, ma fu comunque condannato a due anni e otto mesi con la condizionale e al pagamento di un'ammenda di 2 milioni e 800mila lire per detenzione di sostanze stupefacenti. Di tutta questa storia dolorosa, ora il sindaco del Pd cerca trarne un vantaggio di rilievo per l'immagine della sua città.

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