Mirafiori, operai in cassa integrazione ma i capi reparto ricevono fino a 5mila euro di aumento

La crisi dell'automotive si ripercuote sugli operai di Mirafiori, in cassa integrazione da un anno. Ma c'è chi otterrà aumenti tra il 4 e il 12% all'anno fino a 5mila euro

Mirafiori, operai in cassa integrazione ma i capi reparto ricevono fino a 5mila euro di aumento
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Le difficoltà negli stabilimenti di Mirafiori sono noti a tutti, da anni. Molti degli operai sono da tempo in cassa integrazione, gli stipendi di quasi 2.800 lavoratori superano a stento i mille euro al mese. "C'è crisi", ripetono da anni i dirigenti, trovando la conferma dei numeri. Tuttavia, come riferisce il Corriere della sera, qualcuno ha già ricevuto un bel regalo di Natale: un aumento della busta paga tra il 4 e il 12%, fino a un massimo di 5mila euro. Si tratta dei capireparto, che usufruiranno dell'incremento annuale dei loro salari già a partire dal prossimo anno.

"In un momento in cui la cassa la fa da padrone in fabbrica troviamo che sia discutibile che i responsabili di linea prendano un premio di questa portata", ha dichiarato Gianni Mannori, del sindacato Fiom di Torino. Si chiede la ragione per la quale l'azienda abbia deciso di operare in questo modo, quale sia la ragione di incrementi così ampi per alcuni operai mentre altri soffrono in cassa integrazione. Qualcosa comunque sembra muoversi nello stabilimento torinese, dove oggi Stellantis ha programmato un incontro con le parti sociali per discutere le attività produttive del comparto Carrozzerie e, intanto, questo mese parte degli operai in cassa è tornato in linea di produzione, in turni a rotazione, sulla 500E e sulla Maserati. Entrambe le linee erano state fermate quasi due mesi fa in conseguenza della crisi del settore automotive e non c'era più utilità nel produrre nuove auto. Ora gli operai hanno ripreso, nonostante la crisi non sia passata e, infatti, già a dicembre la produzione potrebbe fermarsi nuovamente.

Ma gli incrementi ad personam continuano. "Quando si danno aumenti importanti senza una logica condivisa, si fa sempre più danno che vantaggio al collettivo. È una logica da piccola impresa non da multinazionale", ha spiegato Igor Albera del sindacato Fim Cisl. "Mi auguro che questa misura destinata per pochi non sia vera, gli operai e le loro famiglie stanno soffrendo da troppo tempo. Bisogna pensare al loro reddito sempre più impoverito dalla cassa", ha aggiunto Luigi Paone del sindacato Uilm.

Agli stabilimenti Mirafiori non arrivano ordini: la forzatura nel cambiamento di produzione delle automobili, e i prezzi eccessivamente elevati delle auto, soprattutto quelle elettriche, stanno fermando il settore a livello europeo. Gli operai rischiano di tornare in cassa integrazione già tra un mese e di fare un altro Natale di incertezza.

L'azienda guarda al 2025, a novembre, quando dovrebbe entrare in produzione la nuova 500 ibrida che, secondo Carlos Tavares, rilancerà lo stabilimento. Ha previsto la produzione di 200mila modelli l'anno della vettura con alimentazione doppia ma i mercati non c'è quel movimento tale da supportare adeguatamente simili previsioni.

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