Abbiamo visto il film che ha terrorizzato e fatto ammalare l'America: è davvero così spaventoso?

Abbiamo visto in anteprima Terrifier 3, il film che ha causato malori e svenimenti negli Stati Uniti: ma il film di Damien Leone è davvero così spaventoso e insopportabile da guardare?

Abbiamo visto il film che ha terrorizzato e fatto ammalare l'America: è davvero così spaventoso?

Con la notte di Halloween che si avvicina inesorabilmente all'orizzonte, il cinema horror sta prendendo possesso delle sale: da Longlegs a Smile 2 passando per The Substance, sono davvero molte le pellicole di genere che sperano di poter incassare tanto in occasione della cosiddetta "Notte delle Streghe". Ma nessuno di questi titoli ha il fascino di Terrifier 3, lungometraggio horror che arriverà in sala proprio il 31 ottobre, per una serata evento, per poi approdare definitivamente al cinema a partire dal 7 novembre grazie a Midnight Factory. Diretto da Damien Leone, Terrifier 3 è il terzo capitolo della saga horror dedicata al personaggio di Art il Clown (David Howard Thornton), un serial killer vestito da pagliaccio, caratterizzato da una mancanza di scrupoli e da una sete di sangue inesauribile. Il film, che negli Stati Uniti ha fatto immediatamente incassi da capogiro, ha attirato l'attenzione di pubblico e critica quando le testate internazionali hanno cominciato a riportare la notizia che molti spettatori hanno avuto malori e sono stati costretti a lasciare il cinema a causa della violenza inaudita presente già nei primi cinque minuti. Ma il film è davvero così spaventoso? Merita la reputazione che si è costruito online, dove è diventato virale?

Di cosa parla Terrifier 3: la trama

Il film di Damien Leone prende il via cinque anni dopo gli eventi raccontati nel secondo capitolo. Proprio quando tutti avevano cominciato a sperare che l'incubo fosse finito, Art il Clown torna a Miles County, dove tingerà di rosso le imminenti vacanze natalizie. Sienna (Lauren LaVera) e suo fratello Jonathan (Elliott Fullman) sono ancora alle prese con gli incubi della strage di Halloween a cui sono riusciti a sopravvivere quasi per miracolo e l'unica cosa che chiedono è di passare un Natale tranquillo in compagnia della cugina Gabbie (Antonella Rose). Ma Art il Clown, vestito come un grottesco e spaventoso Babbo Natale, farà di tutto per mandare letteralmente a pezzi ogni proposito di lieto fine. Il film si presenta così come una lotta tra Bene e Male, tra lo stereotipo della "final girl" (Sienna) e il serial killer che riappare per completare il proprio lavoro e gettare un nuovo velo di paura su tutta la cittadina.

Terrifier 3 è davvero così "insopportabile" da guardare?

Quando hanno cominciato a diffondersi le voci riguardo il fatto che Terrifier 3 stesse facendo sentir male gli spettatori, tra chi dava di stomaco e chi sveniva per la troppa violenza mostrata, l'interesse del pubblico è schizzato alle stelle. In un periodo culturale come quello attuale, dove il true crime va per la maggiore e la fascinazione del male è ai massimi livelli, sapere che c'è un film capace di spaventare al punto da far scappare dalle sale ha risvegliato la curiosità di tantissimi spettatori appassionati del genere horror. Ma questi malori sono giustificati o si tratta solo di un'abile mossa di marketing fatta per portare più persone al cinema? La prima cosa che bisogna sottolineare è che tutta la saga di Terrifier è sempre stata definita slasher. Per chi non lo sapesse, con questo termine si indica un sottogenere dell'horror - che in Italia viene fatto spesso risalire a Dario Argento - in cui l'orrore si presenta come omicidi violenti e brutali effettuati con armi da taglio via via più feroci. Inoltre il film di Damien Leone è anche un film gore, e quindi splatter, con la messa in scena di corpi mutilati, interiora in mostra e sangue un po' dappertutto. Questa premessa è utile perché sottolinea il fatto che uno spettatore che va a vedere Terrifier 3 può immaginare quello che vedrà coi suoi occhi e il grado di violenza di cui sarà testimone. Da questo punto di vista, questo horror che sta riscontrando un successo senza precedenti, regala ciò che promette. Non è affatto un film per coloro che non hanno uno stomaco forte o che non sopportano la visione dettagliata di arti che vengono strappati, di tendini che si "sfilacciano" e di omicidi che non risparmiano nessuno, nemmeno i più giovani. Damien Leone si mostra interessato a spingersi più in là possibile con la creazione di un mondo infernale dove nessuno è al sicuro e dove il male dilaga senza che nessuno riesca a mettergli un freno. Si tratta, dunque, di un film estremamente crudo, dove la violenza viene mostrata in modo più o meno gratuito, grafico, per mettere lo spettatore di fronte ai suoi peggiori incubi. In questo senso, quindi, Terrifier 3 rischia davvero di essere un film "malato" per coloro che non sono avvezzi al genere splatter o che sono fermi alla brutalità più elegante di grandi classici come Non aprite quella porta. Terrifier 3 è un film dove non esiste consolazione e non esiste via di fuga e il senso perenne di pericolo e tensione potrebbero davvero nuocere a quegli spettatori un po' meno coraggiosi o un po' più sensibili davanti a determinati argomenti. Quindi, per rispondere alla domanda iniziale, Terrifier 3 è un film che fa davvero spavento e che può spingere a chiudere gli occhi per non dover sopportare tanta violenza. Ma lo è soprattutto con gli spettatori che non sono amanti del genere e che magari si sono lasciati guidare dalla curiosità.

Per gli altri, soprattutto per chi ha già visto anche i primi due capitoli (ed è fondamentale averlo fatto), Terrifier 3 è "solo" un ottimo film horror che potrebbe dare qualche incubo ai meno temerari, che omaggia pellicole classiche come Shining e Psycho, ma senza causare né vomito né malori.

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