
"Il periodo della pandemia si è trasformato in una mangiatoia per uomini senza scrupoli che hanno cavalcato l’emergenza, mettendo in circolazione milioni di mascherine non idonee. Chi doveva controllare non l’ha fatto e le conseguenze sono state devastanti". L’audizione in commissione Covid dell’ex funzionario delle Dogane Miguel Martina non era ancora finita quando è partito l’affondo dei capigruppo Fdi di Camera e Senato Galeazzo Bignami e Lucio Malan. L’audizione ha confermato ciò che era emerso nelle precedenti sedute. Ci sono state milioni di mascherine non idonee, con marcatura CE falsa, sdoganate senza alcun controllo, che potrebbero aver contribuito a diffondere il Covid.
"L’aver derogato da parte della pubblica amministrazione a norme del nostro ordinamento, norme emesse anche dall’allora governo in piena fase emergenziale, posto ad argine per difendere la nostra salute e la nostra sicurezza, ha determinato la circolazione di centinaia di milioni di dispositivi, forse miliardi, pericolosi poiché del tutto inidonei a proteggere la salute delle persone". Martina aveva avvisato i suoi superiori, lo dimostrerebbero dei documenti che l’ex funzionario (di recente un tribunale l’ha riconosciuto vittima di mobbing) ha in mano. C’è una mail della Protezione civile da cui emerge che era stata messa al corrente da parte dell’importatore che le mascherine non erano buone e ciononostante sono state importate lo stesso. Il suo allontanamento sarebbe legato allo scandalo delle mascherine farlocche acquistate dal commissario all’emergenza Covid Domenico Arcuri.
"Il quadro che sta emergendo è inquietante. Fratelli d’Italia si impegna ad andare fino in fondo a questa vergognosa vicenda". Martina ha riferito di una sorta di "quarto potere" che avrebbe fatto aggirare la rigida normativa sulle mascherine con marchio Ce contraffatto, declassate e fatte circolare anziché essere sottoposte a sequestro, un potere amministrativo "legibus solutus, strisciante, pericolosissimo per la tenuta democratica a cui sicuramente questo governo con la collaborazione di tutto l’arco costituzionale deve porre rimedi".
Lo stesso Martina è stato testimone chiave di diverse inchieste sulle mascherine eppure si è dovuto difendere da false accuse. Le prove che lo avrebbero potuto aiutare sono venute fuori solo nei giorni scorsi. "Ho scoperto dalla documentazione che mi hanno dato solo ieri, dopo due anni dalla richiesta, anche una segnalazione dell’Olaf su quel tipo di mascherine, su quel tipo di certificazioni. E avevamo anche dato notizia del fatto che lo stesso governo cinese aveva indicato che quelle società non avevano certificati validi".
Eppure le mascherine farlocche sono state comprate, pagate, distribuite e rivendute, con commissioni milionarie per mediatori improvvisati. Tutti sapevano, nessuno le ha fermate, è la tesi di Martina che ha lasciato senza parole Fratelli d’Italia. "Andavano sequestrate, bloccate, esponendo o rischiando di esporre a un rischio addirittura maggiore di contagio in considerazione dell’abbassamento dei livelli di prudenza comportamentale di chi le ha indossate", è la denuncia di Martina.
"L’ha segnalato anche il Mise, ha avvisato tutta la filiera di comando: Inail, Iss, protezione civile, Dogane, Guardia di Finanza. Ha avvisato tutti".
E rispondendo alle domande in commissione, Martina ha sottolineato: "Arcuri lo sapeva? Non lo so, noi l’abbiamo segnalato. Se la Protezione civile pur informata non l’ha segnalato non posso farci niente, ma nella mia visione lo Stato è uno". Oggi Fratelli d’Italia ha convocato una conferenza stampa sull’audizione che si annuncia infuocata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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