Strage di Palermo, Giovanni Barreca esce dal carcere: "Incapace di intendere e di volere"

Giovanni Barreca, in custodia cautelare durante le indagini per la strage di Altavilla, verrà trasferito in una Rems

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Giovanni Barreca è stato scarcerato, poiché è stato riconosciuto incapace di intendere e di volere. L'uomo si trovava in carcere dallo scorso febbraio, da quando cioè le forze dell'ordine avevano scoperto la strage, proprio a seguito di una sua telefonata, compiuta nella villetta di famiglia ad Altavilla Milicia, in provincia di Palermo. Erano stati uccisi la moglie Antonella Salamone, il figlio Kevin di 16 anni e il figlio e Emmanuel di cinque. La terza figlia all'epoca dei fatti minorenne è stata anche lei condotta in custodia cautelare ed è indagata, così come Sabrina Fina e Massimo Carandente, estranei al nucleo famigliare chr sarebbero stati nella villetta nei giorni della mattanza,

Il provvedimento di scarcerazione di Giovanni Barreca viene dal gip di Termini Imerese, a seguito della perizia psichiatrica. L'uomo verrà trasferito presto in una Rems: è uscito dalla casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto in cui si trovava e, in attesa di entrare nella residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza, è in libertà vigilata. Non è e non sarà libero quindi, ma verosimilmente non entrerà più in carcere, a fronte appunto di quanto stabilito dalla perizia psichiatrica. Altrettanto verosimile è che la richiesta di perizia scatti anche per la figlia primogenita.

Barreca, stando alle accuse, sarebbe stato ossessionato dall'idea della possessione dei suoi familiari, che nei giorni della strage sarebbero stati sottoposti a un presunto rito esorcistico a base di torture e violenze per mandare via i demoni che, secondo il pluriomicida, avevano preso il controllo dei loro corpi. Le pratiche religiose si sono concluse con la morte delle tre vittime. Gli inquirenti stanno lavorando non tanto sulla ricostruzione cronologica dei decessi, che grazie agli esami medico-legali e alle testimonianze è stata chiarita quasi completamente, quanto su dinamiche e responsabilità per gli indagati. E naturalmente sulla loro imputabilità, per cui è stato accertato che Barreca non andrà a processo. L'uomo avrebbe agito per scacciare il demonio dai corpi di moglie e figli in preda a un delirio religioso, almeno in base a quanto stabilito dalla perizia dei consulenti nominati dalla procura.

L'avvocato di Barreca, assistito come consulente anche dalla criminologo Roberta Bruzzone, è Giancarlo Barracato, che già marzo aveva chiesto una perizia psichiatrica sul suo assistito.

Anche la figlia diciassettenne all'epoca dei fatti potrebbe essere sottoposta a perizia, ma questo verrà deciso nella prossima udienza. La giovane è imputata per omicidio plurimo e soppressione di cadavere ed è sottoposta attualmente al giudizio del tribunale dei minorenni.

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