Il volo dei droni poi la minaccia di Kim: "Artiglieria pronta ad aprire il fuoco"

La Corea del Nord ha ordinato alle sue unità di artiglieria dislocate lungo il confine con la Corea del Sud di prepararsi ad aprire il fuoco

Il volo dei droni poi la minaccia di Kim: "Artiglieria pronta ad aprire il fuoco"
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Escalation in corso nella penisola coreana. La Corea del Nord ha ordinato alle sue unità di artiglieria dislocate lungo il confine con la Corea del Sud di prepararsi ad aprire il fuoco, dopo aver minacciato Seoul di scatenare un "terribile disastro" qualora dovessero ripetersi voli non autorizzati di droni sudcoreani nei cieli di Pyongyang. In una dichiarazione diffusa dai media statali, Kim Yo Jong, sorella del leader Kim Jong Un, ha affermato che il governo nordcoreano è pronto a intraprendere una "forte azione di ritorsione corrispondente" nel caso in cui droni carichi di materiale offensivo vengano nuovamente lanciati oltre il 38esimo parallelo, avvertendo che "il momento dell'attacco" potrebbe arrivare in qualsiasi momento.

L'avvertimento della Corea del Nord e la replica di Seoul

La Corea del Nord ha fatto sapere che la Corea del Sud, nel corso di questo mese, avrebbe inviato tre volte droni senza pilota su Pyongyang. Al termine del terzo episodio, le autorità nordcoreane hanno risposto di esser pronte a reagire militarmente. "Avvertiamo chiaramente che se la Corea del Nord dovesse mettere a repentaglio la sicurezza del nostro popolo segnerà la fine del suo governo", ha replicato il ministero della Difesa di Seoul. "Le dichiarazioni di Kim Yo Jong riflettono il comportamento ipocrita del Nord, che continua con le provocazioni e che ha recentemente fatto ricorso a tattiche volgari e meschine, come il lancio di palloncini pieni di spazzatura", ha aggiunto lo stesso dicastero sudcoreano.

Ma che cosa è successo per far salire alle stelle la tensione tra i due Paesi? Venerdì, il ministero degli Esteri della Corea del Nord ha riferito che droni sudcoreani trasportanti volantini sono stati avvistati nei cieli notturni di Pyongyang, e ha minacciato di rispondere con la forza di fronte a ulteriori episodi del genere. In un primo momento, il ministro della Difesa sudcoreano Kim Yong Hyun aveva negato che l'esercito avesse inviato dei droni oltre confine. In seguito, i capi di stato maggiore congiunti hanno affermato di non poter confermare se le affermazioni del Nord fossero vere o meno.

Cosa succede adesso

"Il momento in cui un drone della Corea del Sud verrà scoperto di nuovo nel cielo sopra la nostra capitale avverrà sicuramente un disastro orribile", ha ribadito Miss Kim. Il ministero della Difesa del Sud ha accusato il Nord di aver scaricato la colpa sugli attivisti sudcoreani, soliti inviare materiale anti nordcoreano oltre il 38esimo parallelo, per rimediare al suo "continuo fallimento" nella gestione degli affari di Stato. Seoul ha inoltre definito la dichiarazione di Kim un "tipico stratagemma" di Pyongyang per alimentare una faida interna tra i sudcoreani.

Il consigliere per la sicurezza nazionale Shin Won Sik ha dichiarato che la Corea del Nord non inizierà una guerra a meno che non contempli il suicidio. "La possibilità che la Corea del Nord dichiari una guerra è sempre esistita fin dalla guerra di Corea.

Credo che Pyongyang non inizierà una guerra a meno che non decida di suicidarsi", ha affermato Shin. Chissà che Kim Jong Un non voglia soltanto aumentare la pressione per poi fermarsi poco prima del punto di rottura o se, questa volta, il leader del Nord ha in mente qualcosa di diverso.

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