Spiava per conto di Russia e Iran. Fermato in Norvegia dipendente dell'ambasciata Usa

Un uomo accusato di passare informazioni sensibili a Russia e Iran è stato arrestato con l'accusa di spionaggio. Era impiegato come guardia di sicurezza nell'ambasciata statunitense di Oslo.

Spiava per conto di Russia e Iran. Fermato in Norvegia dipendente dell'ambasciata Usa
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Ancora un caso di spionaggio in Europa. Ancora una volta per mano dei servizi segreti che reclutano spie dilettanti per ottenere informazioni e segreti degli Stati Uniti e dei loro alleati. Questa volta si tratta di un uomo norvegese appena ventenne, impiegato come guardia di sicurezza presso l'ambasciata statunitense a Oslo, in Norvegia. Uno "stato di confine" secondo la rinnovata opposizione tra i i vecchi blocchi della Guerra Fredda combattuta proprio in punta d'intelligence.

L'accusa è quella di aver condotto attività di spionaggio a favore della Russia e dell'Iran. O almeno questo è quanto diffuso dall'emittente pubblica norvegese Nrk. Gli agenti delle autorità di controspionaggio hanno posto in stato di fermo l'uomo mentre era nel suo garage la settimana scorsa. L'attività di intelligence "aggravata contro segreti di Stato" sarebbe stata inizialmente confessata dalla presunta spia che ha "raccolto e condiviso informazioni con le autorità russe e iraniane". L'uomo, secondo la linea difensiva opposta dal suo avvocato, non ha riconsiderato la sua posizione negando di essere un agente al soldo di Paesi stranieri.

Secondo quanto è stato reso noto dal Pst - l'agenzia d'intelligence norvegese che ha già segnalato diversi casi di interferenze sul suo territorio - le informazioni "potrebbero essere dannose per la situazione della sicurezza di paesi terzi, e la questione è se le informazioni in suo possesso siano di tale natura".

Questo ennesimo episodio di presunto spionaggio, registrato in un momento particolarmente delicato per la diplomazia internazionale e per gli equilibri globali, pesantemente condizionati dal conflitto in Ucraina, che ha appena rispolverato l'incubo di un'escalation portata dai missilistica balistici nel cuore dell'Europa, e dalla crisi in Medio Oriente scandita dalle ritorsioni da Israele e Iran, potrebbe essere l'ennesimo sentore di un'intensa attività delle intelligence contrapposte. Ma sopratutto della vasta rete di spie stabilita, negli anni, dai servizi segreti russi "in tutto il mondo”.

Una serie di strani eventi: dai dispositivi incendiari impiegati in alcune fabbriche di armamenti in Germania, alle interferenze denunciate sempre in Germania e nel Regno Unito, che secondo quanto asserito dal Wall Street Journal "facevano parte di un'operazione russa segreta" mirata "ad appiccare incendi a bordo di voli cargo e passeggeri diretti negli Stati Uniti e in Canada" attaverso pacchi incendiari, passando per i piani di sabotaggio denunciati da Finlandia e Svezia, fino all'arresto di due italiani accusati di essere stati reclutati dal

Gru, il servizio d'intelligence militare russo, per mappare siti militari in Italia, sono evidenti segni di un'ampia operazione di disturbo e spionaggio che interessa l'intero Occidente.

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