Suora ruba il bancomat alla Superiora e preleva mille euro

È accaduto in un convento di Albaro (Genova). La religiosa, accusata di furto aggravato, ha confessato le proprie colpe: "Desideravo fargliela pagare"

Suora ruba il bancomat alla Superiora e preleva mille euro
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Alla fine ha ceduto alla tentazione di rivalersi su colei che improvvisamente aveva iniziato a trattarla in malo modo: è la voglia di vendetta ad aver guidato le azioni di una suora a Genova, accusata di aver sottratto il bancomat dal portafoglio della madre superiora, prelevando in tutto mille euro in contanti.

I fatti si sono verificati tra le mura di un convento di Albaro, uno dei quartieri più esclusivi del capoluogo ligure. A denunciare il furto subito, e quindi a far scattare le indagini, è stata la stessa vittima nel momento in cui si è resa conto dell'ammanco. Stando a quanto riferito da Il Secolo XIX, i fatti risalgono alla scorsa estate.

Attendendo il momento propizio per entrare in azione, l'autrice del furto, una suora del Madagascar di 35 anni, avrebbe aperto un cassetto della sua camera da letto per impadronirsi del bancomat. A quel punto si sarebbe recata in banca per prelevare del denaro in contanti, evidentemente a conoscenza anche del pin della carta: complessivamente, in due diverse operazioni effettuate a distanza di pochi minuti l'una dall'altra, la suora ha sottratto mille euro dal conto corrente della superiora, un modo, secondo quanto emerso successivamente dalle indagini, per vendicarsi di lei.

A incastrarla, e a vanificare la sua voglia di "rivalsa", sono state le immagini riprese dalle videocamere di sorveglianza installate all'esterno dell'istituto di credito in cui è avvenuto il prelievo di denaro. I filmati, acquisiti dagli inquirenti dopo la denuncia della madre superiora, hanno di fatto inchiodato la 35enne alle proprie responsabilità: la suora è stata indagata per furto aggravato, in quanto compiuto in un'abitazione o similare, casistica in cui rientra a pieno titolo anche il monastero di Albaro.

La religiosa è stata informata nei giorni scorsi della conclusione delle indagini preliminari da una notifica firmata dal pubblico ministero, preludio in genere del rinvio a giudizio. "Valuteremo se sottoporci all'interrogatorio davanti alla pm per spiegare le motivazioni del gesto", ha spiegato Matteo Carpi, il legale che tutela gli interessi della suora. Stando a quanto emerso nelle ultime ore, e confermato dallo stesso avvocato, la sua assistita avrebbe ammesso le proprie colpe confessando il furto e le motivazioni alla base di quell'atto sconsiderato.

Pare che si sia trattato di una vendetta: "La madre superiora prima mi trattava bene, quindi ha preso a comportarsi malissimo con me.

Desideravo solo fargliela pagare", ha dichiarato la 35enne, stando a quanto riportato da La Stampa. "In passato erano amiche, poi per motivi che non conosco l'amicizia si è rotta", ha confermato Carpi. I soldi sottratti alla superiora non sarebbero stati ancora restituiti.

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