Un concerto dall’aldilà: a Pesaro, il compositore Ryuchi Sakamoto è tornato in vita grazie all'Ia

Per oltre un'ora, sul palco dell'Auditorium di Pesaro il musicista giapponese è tornato in vita con un concerto al pianoforte: "Realtà mista mai sperimentata prima"

Un concerto dall’aldilà: a Pesaro, il compositore Ryuchi Sakamoto è tornato in vita grazie all'Ia
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Può esistere un concerto al pianoforte dove il protagonista è ormai defunto ma riesce a intrattenere gli spettatori con la sua solita melodia come se fosse in vita? La risposta è sì ed è appena successo all'Auditorium Scavolini di Pesaro nell'ambito delle iniziative per la nostra Capitale della Cultura 2024. Ryuchi Sakamoto, compositore e pianista morto il 28 marzo 2023 a 71 anni, grazie all'intelligenza artificiale nella serata del 30 agosto ha tenuto il primo di una serie di concerti-eventi con numerose repliche previste fino al 12 settembre. Il musicista giapponese ha influenzato e aperto la strada a numerosi generi di musica elettronica e ha pubblicato oltre 102 album.

L'esperienza unica del concerto virtuale

Il tema si chiama "Kagàmi", che in giapponese significa specchio. Gli spettatori presenti in sala hanno indossato dei visori molto simili ad occhiali, che hanno fatto rivivere Sakamoto sul palco mentre suonava il pianoforte a coda. Si tratta di un innovativo concerto "che fonde le immagini tridimensionali in movimento con il mondo reale per creare una presentazione di realtà mista mai sperimentata prima", spiegano gli esperti di Pesaro2024. Mentre il pubblico utilizzava questi dispositivi, il Sakamoto virtuale si è esibito al pianoforte e tutt'intorno erano presenti anche alcuni elementi di arte dimensionale dinamica che andavano di pari passo con musica, l'ambiente fisico della sala e la presenza degli spettatori. Questa tecnologia ha eliminato qualsiasi barriera, facendo percepire come reale un'esibizione virtuale.

"Esecuzione realistica"

A spiegare come è andata questa prima di Ryuchi Sakamoto lo ha fatto Tomaso Cariboni di Tin Drum, collettivo newyorkese e globale di artisti, designer, sviluppatori e scienziati con un approccio multidisciplinare. "La tecnologia non è ancora perfetta ma abbiamo preferito concentrarci sui particolari che rendono l’esecuzione più realistica, come le sue mani", ha spiegato a La Stampa. "Attraverso i visori, la presenza di Sakamoto diventa più concreta di quella del pubblico, quasi che i fantasmi fossero gli spettatori e non lui. E conta poco se le ruote del pianoforte sono gialle e sembrano uscire da un videogioco di qualche anno fa", aggiunge.

Rispetto alla "vera realtà", durante il concerto di circa un'ora gli spettatori hanno la possibilità di vedere l'artista molto più da vicino rispetto a tutti gli altri in carne e ossa quando si esibiscono sul palco perché, grazie alla tecnologia, possono girare attorno l'ologramma di Sakamoto, osservando il momento della dita e anche l'interno funzionamento del pianoforte con i suoi martelletti.

"Opera mai realizzata prima"

"La cosa fondamentale per noi è che la gente esca da qui dicendo: ‘ho sentito qualcosa’, che bel concerto, che bella esperienza, dimenticando di aver indossato degli occhiali che costano 4.000 dollari e hanno dietro 4 anni di lavoro”, ha sottolineato Cariboni al Resto del Carlino. L'opera "Kagàmi" è stata proposta in anteprima europea all'Auditorium di Pesaro. Mary Hickson, producer di Tin Drum, ha spiegato il cosa c'è dietro l'enorme lavoro di tecnologia che ha consentito questo tipo di concerto.

"Abbiamo utilizzato il materiale raccolto nell’ultimo concerto di Sakamoto con 48 telecamere per rendere un’immagine a 360 gradi che abbiamo assemblato e corretto più volte. Oggi abbiamo un’opera mai realizzata prima, che è frutto di una sperimentazione continua che ha coinvolto l’intero team".

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