Hanno iniziato a battibeccare, poi la situazione è sfuggita di mano e il litigio si è trasformato in una rissa assai pericolosa. Qualcuno ha raccolto da terra un coccio di bottiglia e ha colpito un 22enne, che fin da subito ha perso molto sangue e ora versa in gravissime condizioni. L'aggressione è avvenuta ieri sera, giovedì 12 dicembre, nel centro storico di Treviso, in una zona defilata tra piazza Pio X, via Manin e via Castelmenardo. Il parapiglia è scoppiato tra una decina di giovani, alcuni dei quali probabilmente minorenni.
Gli agenti di polizia sono subito intervenuti per individuare i giovanissimi e accertare le relative responsabilità: i circa 10 partecipanti alla rissa sarebbero stati già tutti identificati e fermati dalla Squadra Mobile. I fermati sarebbero tutti stranieri di seconda generazione non residenti in città e tra di loro ci sarebbero almeno tre ragazzine minorenni. Non si esclude che alla base della lite degenerata possano esserci motivi legati agli stupefacenti. Le immagini catturate dalle telecamere di videosorveglianza installate in zona potrebbero essere determinanti per chiudere il cerchio.
Ora sono momenti di grande apprensione per lo stato di salute del giovane che è stato colpito da un fendente portato al collo, all'altezza della giugulare. Alcuni passanti, spaventati per quanto accaduto, hanno subito lanciato l'allarme: il quadro è apparso disperato per la grave emorragia provocata dai colpi ricevuti. Il giovane è stato affidato alle cure dei sanitari ma, considerando l'ingente quantità di sangue perso, le sue condizioni vengono definite gravissime.
Sulla rissa è intervenuto Mario Conte, sindaco di Treviso, che ha sottolineato come la città sia sicura e dunque non sia abituata a fatti così incresciosi: "Dispiace molto perché sia la vittima che i carnefici così si sono rovinati la vita e sono solo dei ragazzi e addirittura minorenni". Il primo cittadino ha inoltre fatto notare che episodi del genere rischiano di dare della città un'immagine di degrado sociale "che non credo ci appartenga" e ha invitato a riflettere su un punto: scene inquietanti di questo tipo sono ormai una costante e si ripetono con una certa frequenza.
"Evidentemente c'è qualcosa che non funziona nella testa di questi giovani, tra le tecnologie, i social che inondano la loro testa di immagini, la musica che ascoltano che parla solo di violenza, droga, pusher e stupri", ha aggiunto Conte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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