Una lettera per la gip di Napoli: “Manifestiamo il nostro disappunto”. A parlare sono i genitori di Angela Celentano, attraverso una missiva che porta la firma dell’avvocato e membro del legal team di Manisco World Luigi Ferrandino, che li segue. La lettera segue la notizia, che ieri è rimbalzata da una testata all’altra, in merito alla proroga delle indagini sulla cosiddetta pista turca, proroga della quale coniugi Celentano non sarebbero stati informati direttamente.
“Le invio la presente a nome e per conto dei signori Celentano Catello e Stijano Maria, genitori di Angela Celentano, e a mio nome personale, per manifestarle il nostro disappunto per aver appreso, ancora una volta, dai mezzi di informazione notizie che attengono all'indagini relative alle ricerche Turchia della figlia Angela”, esordisce Ferrandino all’indirizzo della gip di Napoli Federica Colucci.
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“È, infatti, di poche ore fa la notizia che lei avrebbe concesso un’ulteriore proroga di 120 giorni per l'espletamento di indagini suppletive in Turchia - prosegue il legale - Nei suddetti articoli si legge un virgolettato che viene ripreso dal suo provvedimento di proroga ‘nonostante il sollecito del Ministero della giustizia italiana nulla è pervenuto dalla Turchia’”. In pratica si starebbe continuando a investigare in Turchia per trovare Angela Celentano, rapita il 10 agosto 1996 durante una gita sul monte Faito.
Nel 2009 la Direzione distrettuale antimafia di Napoli aveva avviato l’inchiesta, a partire dalle dichiarazioni prima e dalla documentazione poi, di una donna, Vincenza Trentinella, che ha asserito che Angela Celentano si sarebbe trovata sull’isola turca di Buyukada con un sedicente padre. Nel 2023 la gip Colucci si oppose all’archiviazione e la scorsa estate ha chiesto una nuova proroga, a causa del fatto di non aver ricevuto risposta dalla Turchia alla richiesta di rogatoria internazionale.
“I signori Celentano, mio tramite, sono a chiederle informazioni in merito alla veridicità di tale notizia fatta circolare sulla stampa e la invitano ad avviare un'indagine volta individuare il responsabile della diffusione del contenuto del suo provvedimento - conclude Ferrandino, chiedendo una comunicazione ufficiale in merito al prosieguo delle ricerche - I predetti, seppure grati per la tenacia della Magistratura nel proseguire la ricerca della figlia, sono a chiederle per il futuro
di avere la sensibilità, per due genitori che cercano la figlia da quasi trent'anni, di comunicare agli stessi lo stato dell'indagine, al fine di evitare l'imbarazzo e il dolore di apprendere la notizia dai media”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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