Il gruppo "baldanzoso", la lite e la presunta seconda pistola: così è morta Antonia Lopez

La vittima ha fatto il suo ingresso in discoteca alle 2.30 del mattino con Palermiti e alcuni amici, dentro erano già presenti Lavopa e il suo gruppo. Lavopa avrebbe sparato perché il rivale stava forse estraendo un'arma

Eugenio Palermiti, ferito nella sparatoria di Molfetta
Eugenio Palermiti, ferito nella sparatoria di Molfetta
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Michele Lavopa, 21 anni, ha confessato l'omicidio di Antonia Lopez, 19 anni, avvenuto la notte tra sabato e domenica in un locale del lungomare di Molfetta, nel barese. Ha affermato di aver avuto con sé la pistola, una calibro 7.65, solo come strumento di difesa in caso di aggressione e che le sue intenzioni iniziali non sarebbero state di uccidere. Ma l'obiettivo non era lei, bensì il suo accompagnatore, Eugenio Palermiti, 20 anni, esponente in ascesa di uno dei clan locali. Le indagini sono partite immediatamente dall'analisi delle telecamere del locale, il Bahia, uno dei più noti e frequentati dai giovanissimi sul litorale barese.

Le riprese mostrano l'arrivo di Lopez al Bahia alle 2.30 circa insieme ad alcuni amici dal "fare baldanzoso". Tra loro, ci sarebbe stato anche Palermiti, noto alle forze dell'ordine ma non solo, del quale tanti avevano paura. Entrano nel locale nonostante il divieto imposto loro dai vigilantes all'ingresso. Non è chiaro il motivo per il quale il gruppo volesse a tutti i costi accedere al locale ma le immagini mostrano che dopo pochi minuti la comitiva di Palermiti è andata allo scontro con un'altra, "di cui si individuava Giuseppe Fresa", noto come "Tupac". I due gruppi si sono prima affrontati in una discussione ma non sono trascorsi che pochi minuti prima che che scoppiasse un parapiglia.

È questione di pochi secondi e poi ecco che le immagini immortalano il fuggi fuggi generale. A terra ci sono i feriti e c'è anche Lopez. I primi ad arrivare sul posto sono stati i sanitari della Misericordia, che si sono concentrati proprio sulla ragazza, riversa a terra nel sangue. Ma nonostante i tentativi, sono sono riusciti a rianimarla. Il decesso è stato dichiarato già sulla pista da ballo. Nella zona adiacente a dove è stato trovato il suo corpo, dagli investigatori sono stati rinvenuti numerosi bossoli di pistola e un'ogiva deformata. I feriti sono stati trasportati in prima istanza nel pronto soccorso di Molfetta e qui, come rilevano gli investigatori, "rilasciavano dichiarazioni di circostanza e palesemente omertose, nonostante la loro giovane amica fosse deceduta".

Nella concitazione del momento, tra l'allarme e l'arrivo delle forze dell'ordine, la fazione opposta a quella di Palermiti, è riuscita a far perdere le sue tracce. Ma nella notte tra domenica e lunedì, Lavopa si è presentato spontaneamente dai carabinieri su sollecitazione della madre per fare le sue dichiarazioni e, davanti al pm Federico Perrone Capano della Dda, ha dichiarato di essersi recato in discoteca con la fidanzata e un gruppo di amici per trascorrere la serata "senza alcuna intenzione belligerante". Poi è arrivato il gruppo di Palermiti con cui avrebbe avuto "regressi trascorsi" e per evitare problemi ha deciso di spostarsi con gli amici "in un'altra zona del locale". Ma a quel punto hanno subito "offese e minacce dalla comitiva di Palermiti". Secondo Lavopa, nel corso dell'alterco, Palermiti "tentava di estrarre un'arma, scatenando la sua reazione di fuoco". Al momento non sono emerse evidenze del possesso di un'arma in quel momento da parte dell'accompagnatore di Lopez ma le indagini sono in corso.

Lavopa è quindi scappato a piedi, poi recuperato da alcuni amici, con i quali è tornato al quartiere di San Paolo.

Da qui si sarebbero poi diretti verso Bitonto dove avrebbero nascosto l'arma del delitto, per poi rientrare al quartiere e disfarsi degli indumenti indossati in discoteca. Ma nelle campagne dove afferma di aver gettato l'arma non è stata trovata alcuna rilevanza. A seguito di queste dichiarazioni, il pm ha deciso per il fermo di Lavopa,

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