Susanna Recchia, la malattia sottovalutata e la bimba in braccio fino all'ultimo

Si getta nel Piave con la figlia: dramma della depressione

Susanna Recchia, la malattia sottovalutata e la bimba in braccio fino all'ultimo
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Si chiama Isola dei Morti, questo fazzoletto di terra circondato dal Piave. Qui, durante la Grande guerra, si combatteva e si cadeva: così tanti soldati hanno perso la vita fra i ciottoli, gli argini, le erbacce e la ghiaia che il loro ricordo si è tramutato in toponomastica. Oggi l'isola è stata testimone di un altro dramma, certamente più privato; non una tragedia da libri di Storia, un po' perché le persone coinvolte sono poche, non le decine di migliaia di un conflitto mondiale, un po' perché di natura così intima, da risultare quasi imperscrutabile. È proprio sull'Isola dei Morti, a Moriago della Battaglia, che sono stati ritrovati i corpi di Susanna Recchia e della sua bambina di tre anni, scomparse dalla loro casa di Miane, in provincia di Treviso, venerdì scorso. Secondo chi indaga, non ci sono dubbi: si tratterebbe di un omicidio-suicidio, causato da una forma di depressione grave di cui soffriva la mamma. Susanna sarebbe entrata nel fiume a piedi, portando la sua bambina in braccio, e poi si sarebbe lasciata travolgere dal Piave.

Insomma tutta la vicenda sembra essere stata ricostruita; eppure, se non esistono misteri dal punto di vista investigativo, dal punto di vista umano ce ne sono moltissimi. Perché si può parlare di depressione, ma come si può immaginare che cosa provasse Susanna, per arrivare a immergersi nel fiume e per decidere di non combattere contro quelle acque pericolose, contro la morte che sarebbe sicuramente sopraggiunta ma che lei aveva cercato? Susanna si era separata da poco, e il suo ex compagno aveva notato del disagio, ma nient'altro.

Spesso la depressione delle madri viene scambiata per un malessere passeggero, o viene addirittura stigmatizzata, perfino dalle altre donne. Come tanti soldati, anche Susanna è caduta in quel fiume. Aveva scelto di abbandonare la battaglia, ma non ha mai abbandonato la sua bambina, e l'ha tenuta abbracciata fino alla fine.

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