Strage di Nuoro, la dedica sulla tesi della figlia uccisa: "Papà il mio amore più grande"

Anche il figlio più piccolo dell'omicida Roberto Gleboni non ce l'ha fatta: per il bimbo di 9 anni è sopravvenuta la morte cerebrale

Strage di Nuoro, la dedica sulla tesi della figlia uccisa: "Papà il mio amore più grande"
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Continua a salire il bilancio della terribile strage avvenuta a Nuoro per mano di Roberto Gleboni, operaio dell'agenzia regionale Forestas: dopo la moglie Giusi Massetti e la maggiore dei figli della coppia Martina Gleboni, infatti, non ce l'ha fatta neppure il più piccolo, un bimbo di appena 9 anni, per il quale è sopravvenuta in ospedale la morte cerebrale.

Martina, di 26 anni, si era laureata in Legge due anni fa, e dopo aver conseguito il titolo di studio aveva fatto uno stage presso il tribunale di Nuoro. Sulla tesi con cui aveva concluso il proprio percorso universitario nel 2022 aveva lasciato una dedica a entrambi i genitori, rimasta in una delle foto caricate sul suo profilo social. "A mia madre, che ci ha creduto prima che ci credessi io", e"A mio padre, l'amore più grande della mia vita": proprio quel padre che ha aperto il fuoco sui suoi familiari togliendole la vita

Giuseppina Massetti, per tutti semplicemente Giusi, era la moglie dell'omicida Roberto Gleboni: la donna e il marito erano comunque separati da qualche tempo e vivevano in due diverse abitazioni. Giusi e i tre figli della coppia stavano in via Ichnusa, dove è avvenuta la prima parte della strage. Una volta raggiunta la casa della madre in via Gonario Pinna, dopo aver aperto il fuoco anche contro l'anziana, l'operaio ha rivolto l'arma contro di sé togliendosi la vita, ed è qui che gli inquirenti hanno rinvenuto il suo cadavere e la pistola semiautomatica regolarmente detenuta per uso sportivo.

Ancora ignote le cause del folle gesto, anche se ciò, secondo quanto filtrato nelle ultime ore, sarebbe avvenuto al culmine di una lite familiare: Roberto ha sparato contro la moglie e i tre figli, uccidendo sul colpo la moglie Giuseppina e Martina, la maggiore. Feriti anche i due fratellini di quest'ultima, rispettivamente di 13 e di 9 anni: il primo non si trova in gravi condizioni, e la sua testimonianza sarà di fondamentale importanza per ricostruire la tragica dinamica dei fatti. Il secondo, il figlio minore della coppia, è stato trasportato in codice rosso in ospedale in gravissime condizioni: per lui è sopravvenuta la morte cerebrale nella tarda mattinata di oggi.

La quarta vittima è ovviamente Roberto, che si è suicidato dopo la strage. Incensurato, l'operaio era membro del direttivo territoriale e regionale della Fai Cisl, un amante degli animali e un appassionato di armi. "Una persona tranquillissima, molto disponibile", spiega un vicino di casa, come riportato da Ansa. "Giorni fa mi avevano rubato la macchina e lui mi voleva prestare la sua, sapendo che mi serviva"."Era un operaio forestale, guidava i mezzi", prosegue l'uomo, "questa mattina non ho sentito niente, stava tuonando". "Lui abitava al pian terreno del palazzo di via Ichnusa, era in affitto nella casa della sorella del vicino che è stato ferito. I vicini di casa hanno sentito gli spari e hanno chiamato la Polizia".

Il proprietario di casa, accorso a causa dei colpi di pistola, è uno dei feriti, insieme alla madre 83enne di Roberto Gleboni e al figlio di 13 anni: sono tutti ricoverati presso l'ospedale San Francesco di Nuoro.

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