È un attacco molto duro, quello che una donna algerina ha fatto pubblicamente al famoso scrittore algerino, rifugiato in Francia, Kamel Daoud, vincitore del premio Goncourt con il romanzo Houris sulla guerra civile algerina. Lo scrittore che ha appena tenuto una lectio magistralis ad Algeri nella scuola di eccellenza Sciences Po, è stato accusato da una donna di aver rubato la sua storia diventata poi la base del romanzo dello scrittore, ora in testa alle classifiche di vendita.
Il fatto
La grave accusa arriva da Saâda Arbane una 31enne algerina che ha recentemente raccontato sul canale algerino One TV la sua terribile vicenda diventata, a suo dire, il libro di Daoud. La donna insieme al marito, aiutata da un particolare dispositivo posizionato sulla gola che le permette di parlare, ha spiegato che quando era bambina gli estremisti islamici le tagliarono la gola recidendole le corde vocali.
Sopravvissuta a quella terribile aggressione, per tanti anni Arbane era rimasta muta. Solo dopo molti interventi e una lunga riabilitazione, seppur aiutata da un congegno medico, era riuscita a recuperare parte della parola. In tv ha quindi raccontato come 25 anni prima venne massacrata la gente del suo villaggio di Tiaret, l'uccisione dei suoi familiari e di lei sopravvissuta per miracolo perchè considerata morta dagli islamici.
L'incontro con lo scrittore
La storia in effetti somiglia molto a quella raccontata nel libro dello scrittore, perché la donna sostiene di averlo raccontato alla moglie di lui dottoressa in psichiatria. Nel 2015 Saâda aveva iniziato un percorso terapeutico proprio dalla moglie degli Daoud a cui nelle varie sedute avrebbe raccontato la storia. La donna ha poi aggiunto che alcuni anni fa lo stesso scrittore l'aveva voluta incontrare e davanti ad un caffè le aveva proposto di scrivere un libro sulla sua storia, ma lei avrebbe rifiutato.
Quando poi è venuta a conoscenza di cosa parlava il libro, perché in Algeria la vendita di questo è vietata visto che parla della guerra civile, ha donna avebbe contattato la sua psichiatra per chiedere spiegazioni. Questa avrebbe respinto le accuse offrendole però una parte dei profitti del film che sarebbe stato tratto dal libro.
La denuncia
Aver fatto diventare la sua vita un romanzo senza la sua autorizzazione ha portato Arbane a denunciare lo scrittore che per il momento non ha replicato alle accuse. A farlo, e anche in maniera forte, l'editore del libro, Antoine Gallimard, che ha parlato di attacchi "diffamatori", perché secondo lui la guerra algerina è solo: "lo sfondo del romanzo mentre la trama, i personaggi e la protagonista sono personaggi di pura fantasia".
L'algeria contro lo scrittore
Amatissimo in Francia, sua seconda patria di cui è diventato anche cittadino, in quella d'origine lo scrittore: "È da sempre stato bersaglio di attacchi e di violente capagne diffamatorie orchestrate da alcuni
media vicini a un regime la cui natura è ben nota", ha scritto il direttore della casa editrice in un comunicato. In seguito a questo però non è stato invitato al Salone del libro di Algeri che si è chiuso sabato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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