"Kiev non può intercettarlo": cosa sappiamo del nuovo missile sperimentale di Putin

Il capo del Cremlino ha parlato espressamente di un missile balistico a medio raggio ipersonico chiamato Oreshnik. Si tratterebbe di un jolly temibile, capace potenzialmente di lanciare più testate nucleare in contemporanea

"Kiev non può intercettarlo": cosa sappiamo del nuovo missile sperimentale di Putin
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Non era un Icbm. Il misterioso missile lanciato nelle scorse ore dalla Russia sull'Ucraina era un "missile balistico sperimentale a medio raggio", come ha spiegato Vladimir Putin in persona in occasione dell'ultimo discorso rivolto ai suoi connazionali. La nebbia intorno all'arma utilizzata da Mosca è ancora fitta, ma unendo tutte le informazioni disponibili otteniamo un quadro più completo. Il capo del Cremlino ha parlato espressamente di un missile balistico a medio raggio ipersonico Oreshnik. Si tratterebbe di un jolly temibile, capace potenzialmente di lanciare più testate nucleare in contemporanea, e che, soprattutto, Kiev non sarebbe in grado di intercettare. Il presidente russo ne ha ordinata la produzione in serie e ha affermato che verranno eseguiti altri test in zone di combattimento.

Il nuovo missile lanciato dalla Russia

"In condizioni di combattimento, è stato effettuato un test di uno degli ultimi sistemi missilistici russi a raggio intermedio. In questo caso, con una versione ipersonica non nucleare di un missile balistico", ha dichiarato Putin. Il Pentagono ha spiegato che il progetto dell'Oreshnik, ancora in fase sperimentale, si baserebbe su quello dell'Icbm a lungo raggio Rs-26 Rubezh. Sarebbe inoltre stato lanciato con una testata convenzionale. "Potrebbe però essere riadattato per trasportare sicuramente diversi tipi di testate convenzionali o nucleari", ha affermato la portavoce del Pentagono, Sabrina Singh.

Fonti statunitensi e britanniche citate dal Guardian ritengono che il missile, indirizzato su Dnipro, potrebbe raggiungere una velocità di 12.000 chilometri all'ora e che avrebbe una gittata teorica di poco inferiore ai 5.500 chilometri: un raggio sufficiente per raggiungere l'Europa, da dove è stato lanciato nella Russia sud-occidentale, ma non gli Stati Uniti. Timothy Wright, dell'International Institute for Strategic Studies, ha dichiarato che lo sviluppo di nuovi missili da parte della Russia potrebbe influenzare le decisioni dei membri della Nato in merito a quali sistemi di difesa aerea acquistare e quali capacità offensive perseguire per sostenere l'Ucraina.

Un messaggio alla Nato

A proposito di Nato, l'uso dell'Oreshnik sarebbe "una risposta ai piani degli Stati Uniti di produrre e schierare missili a corto e medio raggio", ha riferito Putin. "Non ci sono stati contatti con l'amministrazione in carica. D'altro canto, la dichiarazione di Putin di ieri è stata abbastanza esaustiva, chiara e logica. Quindi, non abbiamo dubbi che l'amministrazione in carica a Washington abbia avuto la possibilità di studiare e comprendere questa dichiarazione", ha spiegato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

La Russia, lanciando il missile balistico Oreshnik, ha chiaramente dimostrato la sua capacità di rispondere alle azioni dell'Occidente, ha aggiunto Peskov. "Anche i contorni di ulteriori azioni di risposta se le nostre preoccupazioni non verranno prese in considerazione sono chiaramente delineati", ha aggiunto.

Il messaggio principale della dichiarazione di Putin è che "le decisioni sconsiderate dell'Occidente di fornire missili all'Ucraina e di attaccare il territorio russo non possono rimanere senza risposta", ha sottolineato l'alto funzionario del Cremlino. L'escalation, nel frattempo, prosegue.

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