M1A2T Abrams contro gli assalti della Cina: cosa sappiamo dei tank di Taiwan

Taipei ha fatto sapere di aver ricevuto 38 tank dagli Usa nel tentativo di rafforzare le proprie difese di fronte a un possibile attacco da parte di Pechino

M1A2T Abrams contro gli assalti della Cina: cosa sappiamo dei tank di Taiwan
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Nei giorni in cui la Cina ha aumentato la pressione su Taiwan, inscenando le più vaste esercitazioni militari dal 1996, l'isola ha fatto sapere di aver ricevuto 38 carri armati da combattimento Abrams dagli Stati Uniti, nel tentativo di rafforzare le proprie difese di fronte a un possibile attacco da parte di Pechino. I tank, o meglio gli M1A2 Abrams, sono arrivati a destinazione la scorsa domenica e subito trasferiti in una base di addestramento dell'esercito a Hsinchu, a sud della capitale Taipei. Mezzi del genere, spiegano gli esperti, dovrebbero migliorare notevolmente la capacità di contrastare eventuali operazioni anfibie dell'Esercito Popolare di Liberazione (PLA) cinese.

Nuovi tank per Taiwan

Secondo la Central News Agency, si tratta dei primi nuovi carri armati consegnati a Taiwan negli ultimi 30 anni. Nel 2019 il governo locale aveva ordinato 108 unità, per un valore di oltre 1,2 miliardi di dollari. La consegna dei restanti veicoli dovrebbe avvenire nel 2025 e nel 2026, anche se al momento non ci sono date certe.

Certo è, invece, che i tank ottenuti da Taipei sono definiti i "carri armati più potenti del mondo". Foto e videoclip pubblicati dal ministero della Difesa dell'isola hanno mostrato i carri armati, dipinti con una mimetica verde giungla, trasportati su rimorchi a pianale sotto scorta della polizia e dell'esercito. Il traffico è stato gestito lungo il percorso per garantire il regolare passaggio del convoglio. Oltre ai carri armati, sono stati consegnati quattro veicoli corazzati da recupero M88A2 per supportare future esercitazioni di addestramento.

Il South China Morning Post ha scritto che gli Abrams rappresentano un salto generazionale rispetto alla vecchia flotta di carri armati M60A3 che Taiwan aveva acquistato dagli Stati Uniti negli anni '90, e ai carri armati CM11 sviluppati localmente e costruiti in collaborazione con l'appaltatore della difesa statunitense General Dynamics. Ricordiamo che la vendita dei tank e delle relative attrezzature (costo: 1,25 miliardi di dollari) era stata approvata nel 2019 dall'allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump, pronto ora ad inaugurare il suo secondo mandato.

I carri armati in questione sono equipaggiati con un cannone a canna liscia da 120 mm in grado di penetrare corazze d'acciaio spesse fino a 850 mm e di colpire bersagli nemici da una distanza di 4.000 metri. Il carro armato Abrams può viaggiare a una velocità media doppia rispetto ai carri armati taiwanesi esistenti, consentendo rinforzi di truppe più rapidi e una maggiore mobilità sul campo di battaglia. Il suo sistema di puntamento è presumibilmente cinque volte più preciso di quello dell'attuale flotta taiwanese, consentendo tassi di successo costanti anche in scenari di combattimento dinamici.

La risposta di Pechino

Washington è da tempo l'alleato più importante di Taipei e il suo più grande fornitore di armi, cosa che ha irritato la Cina. L'esercito taiwanese possiede attualmente 1.000 carri armati, sia prodotti localmente, come il CM Brave Tiger, sia progettati in America, come l'M60A3, la cui tecnologia sta diventando obsoleta. All'inizio di novembre, Taiwan ha ricevuto il primo lotto di lanciarazzi multipli americani HIMARS, già utilizzati dall'Ucraina nel conflitto contro la Russia. Negli ultimi cinque decenni, gli Usa hanno venduto a Taiwan miliardi di dollari in equipaggiamenti militari e munizioni, tra cui aerei da caccia F-16 e navi da guerra.

"Esortiamo gli Stati Uniti ad aderire al principio di una sola Cina e a smettere di armare Taiwan o di sostenere e incoraggiare le forze separatiste che tentano di ottenere l'indipendenza attraverso mezzi militari", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri della Cina continentale, Lin Jian, avvertendo che gli sforzi per perseguire "l’indipendenza attraverso mezzi armati" o facendo affidamento su potenze straniere sono entrambi destinati a fallire.

Il motivo? Semplice: la Cina "difenderà fermamente la sua sovranità, sicurezza e integrità territoriale".

Gli Stati Uniti, come la maggior parte delle nazioni del mondo, non riconoscono ufficialmente Taiwan come stato indipendente, ma si oppongono a qualsiasi tentativo di Pechino impossessarsi dell'isola con la forza e si impegnano a fornire a Taipei capacità difensive.

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