Tumore al colon-retto: più di un italiano su mille colpito dalla malattia

Sono ancora troppo elevati i numeri di chi si ammala al cancro del colon-retto ma con screening sotto le attese soprattutto al Sud Italia: qual è la fotografia attuale e come fare prevenzione

Tumore al colon-retto: più di un italiano su mille colpito dalla malattia
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Sono già molto importanti i passi avanti nella ricerca del tumore al colon-retto con una molecola in grado di combattere la malattia dagli esordi facendo prevenzione non soltanto con gli screening ma anche con una corretta alimentazione. Le possibilità di combattere questo nemico esistono ma sono ancora troppo elevati gli italiani che si ammalano come dimostrato dai numeri della Fondazione Gimbe che ha partecipato all'evento di prevenzione tenutosi in Calabria.

Quali sono i numeri

Secondi i dati del 2022 ben il 4,8% degli italiani ha avuto una diagnosi di tumore al colon-retto tra quelli sottoposti a screening con un carcinoma in 1,1 persona ogni mille e con adenoma avanzato (lesione) in 5,5 persone ogni mille. Non sono incoraggianti i numeri relativi alla prevenzione in Calabria con una percentuale esigua del 2,72% contro la media nazionale del 28,23%. Gimbe fa sapere che in questa regione addirittura il 96% dei carcinomi non risultano identificati con soltanto 13 diagnosi su circa 300 che dovrebbero essere effettuate. Anche se in Italia si è avuto una diminuzione dei decessi per questo tumore (oggi attestati intorno al 25%), è necessario fare molto altro per abbassare questi numeri.

Il ritardo del Sud Italia

l presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ha dichiarato che "i dati sugli screening sono particolarmente allarmanti nelle regioni del Sud. Questa situazione compromette la possibilità di una diagnosi precoce e di un trattamento tempestivo di tumori che, se individuati nelle fasi iniziali, potrebbero salvare molte vite. Stiamo sprecando un'opportunità cruciale per ridurre la mortalità". Adesso le nuove sfide non sono soltanto rivolte alla Calabria ma a una maggior sensibilizzazione della gente verso le diagnosi precoci e gli screening.

Le nuove tecnologie

Guido Costamagna, direttore Centro di malattie gastrointestinali Ospedale Isola Tiberina Gemelli, ha spiegato che sul fronte delle tecnologie diagnostiche "abbiamo a disposizione strumenti che solo qualche anno fa erano inimmaginabili. Ma il problema è l'aderenza delle persone alla prima fase dello screening per poi arrivare alla colonscopia, che comporta rischi bassissimi e altissima probabilità di trovare lesioni e rimuoverle per chi ha rinvenuto in prima battuta sangue occulto nelle feci". Chi volesse partecipare ai prossimi screening, c'è un Open Day organizzato dalla Asl Roma 3 domenica 15 dicembre, dalle ore 9 alle ore 18, una giornata in cui sarà possibile effettuare visite per il colon-retto, cervice e mammario in tre diverse strutture sanitarie tra Ostia, Roma e Fiumicino.

Le ultime novità

Tra le news più rilevanti in questo campo c'è la biopsia liquida per trattare questo

tumore grazie a un test innovativo in grado di scoprire l'eventuale "firma" del cancro tramite il Dna. Si rivolge soprattutto ai pazienti con il tumore in fase avanzata per poter avere migliori possibilità di cure e terapie.

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