"Fuori i comunisti dalle Procure". Lo striscione dei giovani della Lega davanti al Pirellone

Il presidio dei militanti del Carroccio in piazza Duca d'Aosta. Alessandro Verri, capogruppo al Comune di Milano, accusa: "Italia ostaggio di una magistratura politicizzata. La sinistra usa la giustizia contro gli avversari"

"Fuori i comunisti dalle Procure". Lo striscione dei giovani della Lega davanti al Pirellone
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Un'iniziativa pubblica, una richiesta esplicita dopo le polemiche che in questi giorni hanno scatenato il dibattito politico in Italia: "Fuori i comunisti dalle Procure". A chiederlo a gran voce una ventina di giovani militanti della Lega, che questa mattina hanno srotolato uno striscione davanti al Pirellone (dove ha sede il Consiglio regionale). Per Alessandro Verri, capogruppo del Carroccio al Comune di Milano, l'Italia "è troppo spesso ostaggio di una magistratura politicizzata".

L'esponente della Lega si è detto stufo di assistere a quella che dal suo punto di vista non è una "vera separazione dei poteri". E ha puntato il dito contro le opposizioni che, come dimostrato in questi giorni, continuano a sollevare polemiche strumentali nel tentativo (vano) di indebolire il governo guidato da Giorgia Meloni. "La sinistra continua a usare la giustizia per contrastare gli avversari", è stata l'accusa rivolta da Verri.

Non c'è solo il presidio dei giovani leghisti in piazza Duca d'Aosta. Sempre in mattinata il partito di via Bellerio, attraverso una nota, ha preso posizione contro l'Associazione nazionale magistrati. "Non c'è solo l'Anm, che parla e interviene di continuo. Esistono anche magistrati concentrati seriamente sul lavoro", è il commento della Lega. Una precisazione che va in una direzione ben precisa: il governo non cerca l'attacco frontale con le toghe, ma si difende da quelli che giudica come tentativi di ostacolare il proprio operato dopo aver ricevuto il mandato popolare degli elettori.

Dal Carroccio ribadiscono che Matteo Salvini il 20 dicembre rischia 6 anni di carcere, nell'ambito del processo Open Arms, "per aver difeso i confini del nostro Paese". A tutto ciò si aggiungono lo scandalo dossieraggi e la mail della toga spuntata nei giorni scorsi. Ecco perché Luca Toccalini - deputato Lega, intervenuto a Milano in occasione dell'evento per celebrare i due anni del governo Meloni - ha sottolineato quanto sia urgente la riforma della giustizia. "Anche per rispetto di chi per decenni ha combattuto la malagiustizia, e mi riferisco al fondatore del centrodestra Silvio Berlusconi", ha affermato.

Quanto al trasferimento dei migranti nei centri in Albania, l'esecutivo intende tirare dritto. Forte anche del nuovo decreto legge che "potenzia" l'elenco dei Paesi sicuri.

Per Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, è fondamentale non travalicare il confine del potere giudiziario: "Noi siamo contro la politicizzazione della magistratura, siamo contro i magistrati eletti dal Parlamento, siamo per il sorteggio".

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