Alla fine, Giuseppe Conte ce l'ha fatta anche stavolta. Dopo le indiscrezioni che, nella tarda serata di sabato, davano la partecipazione intorno a quota 40mila votanti, è stato superato di nuovo il quorum necessario perché sia valida anche la seconda consultazione sullo Statuto del M5s voluta da Beppe Grillo. Proprio il fondatore aveva puntato tutto sull'astensionismo, in modo da annullare la consultazione. Conte, dunque, va di nuovo oltre i circa 45 mila voti necessari.
A differenza di quanto accaduto nel primo turno, la soglia è stata superata con un margine superiore. L'attuale 64,40% contro il 61,23% della votazione precedente. Eppure, come ha spiegato Grillo nel suo video dal carro funebre, «non è finita qui». Il Garante potrebbe impugnare anche questa votazione per problemi sulla certificazione e l'identificazione degli attivisti. Ma soprattutto è pronto a dare battaglia sul simbolo del M5s, che è convinto sia ancora nella sua disponibilità. Intanto Conte si gode la seconda vittoria politica sulle modifiche allo Statuto, tra cui l'eliminazione della figura del Garante. Un bis chiesto da Grillo dopo i risultati del primo round, annunciati dal leader del M5s il 24 novembre alla fine della kermesse «Nova» al Palazzo dei Congressi dell'Eur, a Roma. L'atto finale del percorso «costituente» avviato in estate dall'ex premier, tra le polemiche del fondatore, defenestrato dalla base. Dal quartier generale di Conte si dà per scontato che la maggioranza degli iscritti si sia espressa di nuovo per il superamento della figura del Garante, data la campagna «no voto» portata avanti da Grillo.
Dopo due settimane di campagna elettorale tra gli iscritti, la base conferma la fiducia all'attuale leader pentastellato. E ribadisce il foglio di via per il comico. Il cuore della disfida, dunque, sono stati i quesiti sul ruolo del Garante. Che - ecco il risultato più importante - viene eliminato definitivamente, con l'80,5% di «sì», e sostituito da un organo collegiale. Va a vuoto il tentativo di Grillo di scommettere sull'astensionismo, con l'obiettivo del mancato raggiungimento del quorum di circa 45mila iscritti, indispensabile per rendere valide le modifiche dello Statuto. A nulla sono valse le esortazioni social, fatte anche da alcuni big del passato come l'ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, ad «andare per funghi» e disertare così le urne virtuali. Ha ottenuto l'effetto sperato, invece, la mobilitazione pro-Conte portata avanti da tutto il gruppo dirigente del M5s e attraverso i referenti regionali e provinciali. L'hashtag #IoRivoto ha contribuito al superamento del quorum anche stavolta. Da Via di Campo Marzio, sede dei nuovi Cinque Stelle contiani, esultano per la seconda vittoria dell'avvocato di Volturara Appula.
Un risultato che viene visto come «un'onda dirompente della nostra comunità». «Ora si volta pagina», è il ragionamento dell'ex premier. Al netto di ciò che potrebbe accadere ora. Dal fortino del fondatore dei Cinque Stelle danno per certo l'inizio di una faida a base di carte bollate per togliere il simbolo a Conte.
Il comico è pronto alla vendetta, convinto che il logo del Movimento valga almeno 3 o 4 percentuali di consenso. L'ex premier è convinto di spuntarla. Ma, in caso i ricorsi vadano troppo per le lunghe, l'avvocato è pronto a rinunciare al tribunale e a varare un nuovo simbolo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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