“Per Meloni è un reato poco grave?”. Ma Travaglio asfalta Gruber su Le Pen

Davanti a un'interpretazione fallace delle parole di Giorgia Meloni da parte di Gruber, il direttore de il Fatto Quotidiano fa crollare la domanda accusatoria

“Per Meloni è un reato poco grave?”. Ma Travaglio asfalta Gruber su Le Pen
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Marine Le Pen è stata condannata per appropriazione indebita di fondi pubblici e, come pena accessoria, le è stata inflitta l'ineleggibilità per 5 anni. Il che significa che non potrà correre per l'Eliseo alle prossime elezioni, nonostante fosse in vantaggio nelle preferenze dei francesi. Secondo il sondaggio di Ifop per il Jdd godeva di una percentuale di intenzioni di voto compresa in una forbice tra il 34% e il 37%, a seconda dei candidati. Mentre la sinistra italiana esulta, il capo della sinistra francese Jean-Luc Mélenchon critica la sentenza: "In uno Stato governato dallo stato di diritto, tutti devono avere il diritto di appello. Se lo rifiutiamo a Marine Le Pen, allora questo diritto sarà negato a tutti". Giorgia Meloni, senza entrare nel merito della sentenza, come hanno erroneamente capito molti, tra i quali Lilli Gruber, ha criticato l'ineleggibilità decisa da un giudice su una sentenza di primo grado.

"Nessuno che creda davvero nella democrazia può gioire di una sentenza che colpisce il leader di un grande partito, privando milioni di cittadini della loro rappresentanza", ha dichiarato il premier italiano sui social. Il concetto di Meloni è chiaro, eppure viene strumentalmente piegato e interpretato da chi cerca di distorcere le sue parole per lasciar intendere che il premier abbia voluto sminuire il reato di appropriazione indebita. La conduttrice di La7, dopo aver letto il messaggio del premier Meloni, durante l'ultima puntata di Otto e mezzo, parlando con Marco Travaglio, ha detto: "Per la presidente del Consiglio, il reato commesso da Marine Le Pen e dai suoi, ed è per questo che è stata condannata, cioè appropriazione indebita di soldi pubblici, è un reato poco grave?".

A questa domanda, posta in modo pretestuoso, ha risposto proprio il direttore de Il Fatto Quotidiano, che ha spiegato in modo elegante alla conduttrice che ha preso un abbaglio, più o meno volontariamente: "Immagino che si riferisse alla parte finale della sentenza, quella che ha inflitto alla Le Pen la sanzione accessoria della ineleggibilità immediatamente esecutiva malgrado sia un giudizio di primo grado.

Credo che la Meloni non si volesse riferire ai fatti che sono oggetto della sentenza, perché sono incontestabili". Ma non ci voleva Travaglio a spiegare l'ovvio, sarebbe bastato leggere il messaggio di Meloni per quello che è, senza interpretazioni forzatamente distorsive.

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