Vi garantiamo che la notizia della possibile scomparsa del garante non è fortemente esagerata. Tutt’altro. Questo fine settimana si riunirà la costituente del Movimento 5 Stelle dove trecento iscritti scelti tramite sorteggio - esempio fulgido di meritocrazia pentastellata - decideranno le sorti del Movimento. Dove, come e quando? Non si capisce bene. Probabilmente in videoconferenza su Zoom accedendo solo su invito, come se si entrasse in un privé. La mitologica casa di vetro si è opacizzata in quello che - se fossimo grillini e quindi almeno un pochino complottisti - potremmo definire una sorta di club Bilderberg. Ma la notizia è un’altra: la degrillizzazione definitiva del garante del Movimento che, se dovesse passare la mozione, verrebbe fatto fuori per statuto.
"Vi chiediamo di avanzare delle proposte per garantire l’integrità e l’efficienza dei processi decisionali, ad esempio: ridurre i poteri del Presidente in favore di processi decisionali più collegiali e rivedere i meccanismi decisionali relativi alla selezione dei candidati; ridurre i poteri del
Garante (o eliminarlo del tutto)", si legge nella Guida alla discussione della costituente. In poche parole: per garantire l’efficienza bisogna eliminare il garante, alias l’elevato, alias il fondatore, alias Giuseppe Grillo, vulgo Beppe Grillo. In parole ancora più povere: il movimento del vaffa sta per recapitare un sesquipedale vaffa al suo ex padre-padrone.
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