"Perché non fate guidare il Pd a Conte?”. Il M5s volta, Grillo scrive alla Schlein

Dal fondatore del Movimento 5 Stelle arriva un nuovo coup de théâtre: invia una missiva (ironica) all'esclusiva attenzione della segretaria del Pd mentre sono in corso le nuove votazioni dei grillini sul suo ruolo

"Perché non fate guidare il Pd a Conte?”. Il M5s volta, Grillo scrive alla Schlein
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Nel pieno dello svolgimento delle votazioni bis per cancellare o meno il ruolo del "garante", dal Movimento 5 Stelle arriva un altro colpo di scena destinato nuovamente a far discutere: Beppe Grillo ha scritto una lettera a Elly Schlein, spedendola direttamente all'indirizzo della sede nazionale del Partito Democratico, in Largo del Nazareno. Il contenuto specifico della missiva non è ancora al momento nota. Tuttavia, stando alle indiscrezioni che sono trapelate dopo che la notizia è stata anticipata dall'agenzia Lapresse, riguarderebbe la figura di Giuseppe Conte e i suoi rapporti proprio con il Pd. intitolata: "Lettera di referenza per Candidatura di Giuseppe Conte".

In particolare, Grillo ritiene ironicamente che l'ex premier sia la persona giusta per guidare il Partito Democratico "o, se preferite, di una delle sue correnti", in quanto "ha già portato risultati tangibili": ovvero avere trasferito milioni di voti dal Movimento 5 Stelle al Pd, "contribuendo in modo significativo al rafforzamento della vostra base elettorale". Questo perché l'attuale leader dei 5 Stelle sarebbe "un maestro nel mantenere un equilibrio perfetto tra le diverse posizioni, evitando di prendere una posizione chiara senza prima consultare 3 sondaggi e 5 opinionisti". Lui sa sempre "dove soffia il vento, senza mai impolverarsi troppo" e ogni schieramento politico è una "potenziale casa, purché sia ben arredata e con vista su tanti e interminabili mandati. E allora perché non fare del Pd la sua casa?".

Una mossa politica non pienamente intellegibile quella partorita dal fondatore del M5s, anche perché arriva tre giorni dopo il suo videomessaggio sul carro funebre, dal quale aveva sostanzialmente lanciato l'idea di effettuare una scissione di fondare un nuovo movimento in contrasto con la linea di Conte (che riguarda anche le possibili alleanze con i dem, nonché la fine dei due mandati massimi). Immediata è stata la replica dell'ex presidente del Consiglio: "Se ci dovessimo affidare alle battute potrei fare anche io una lettera di referenze per chiedere a Mario Draghi di assumerlo per un contratto di consulenza". E rilancia: "La comunità è matura ed è questo che il garante non riesce ad accettare". Per poi concludere: "Non è un gesto di arroganza dire che questa comunità è morta? Non proprio ha senso. Assolutamente, questa comunità vuole incidere, vuole cambiare il Paese e ha indicato la strada".

Il tutto avviene inoltre al giro di boa della seconda elezione sui quesiti dell'assemblea costituente. Gli iscritti potranno rispondere agli interrogativi sul futuro del partito fino a domenica 8 dicembre alle ore 22. L'obiettivo che si erano dati nel Movimento 5 Stelle dopo la prima giornata era di 25mila votanti. Considerato che il quorum è fissato a poco meno di 45mila persone, quella sarebbe la soglia di ultra-sicurezza per arrivare alla chiusura dell’urna digitale in scioltezza.

Da via di Campo Marzio non sono ancora pervenuti numeri ufficiali (e nemmeno ufficiosi). In ogni caso, la guerra tutta interna ai 5 Stelle per il controllo del simbolo è appena cominciata.

Grillo non ha nascosto il "disagio" nel vedere il logo della sua creatura politica nelle mani dei contiani e non esclude iniziative per sottrarlo a Conte, secondo il quale - a sua volta - il comico non può accampare alcuna pretesa, alla luce di una scrittura privata siglata tra il comico e il Movimento, che impegna 'l'elevato" a non intraprendere azioni legali circa l'utilizzo del nome e del marchio da parte dei pentastellati. Chi avrà ragione? Tra 48 ore, si avrà già il verdetto sul primo round.

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