È morto Mario Vargas Llosa, Nobel per la letteratura

Si è spento a 89 anni. Nel 2010 fu insignito del Nobel per aver raccontato la "cartografia delle strutture del potere" e aver descritto "l'immagine della resistenza, della rivolta e della sconfitta dell'individuo". Simpatizzante di Fidel Castro, in seguito sposò il liberalismo. Nel 1990 si candidò alle presidenziali ma fu sconfitto da Fujimori

È morto Mario Vargas Llosa, Nobel per la letteratura
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Lutto nel mondo della cultura. Si è spento lo scrittore e drammaturgo peruviano Mario Vargas Llosa, vincitore del Premio Nobel per la letteratura 2010 e membro della prestigiosa Académie française: è morto a Lima domenica 13 aprile all'età di 89 anni. "È con profonda tristezza che annunciamo che nostro padre è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace", ha scritto sui social il figlio maggiore Alvaro in un messaggio firmato anche dal fratello Gonzalo e dalla sorella Morgana.

Negli ultimi mesi si erano moltiplicate le voci sul deterioramento della salute dello scrittore, che era tornato a vivere a Lima. "È alla vigilia dei 90 anni, un'età in cui bisogna ridurre un po' l'intensità delle proprie attività", aveva dichiarato il figlio Alvaro lo scorso ottobre, senza specificare lo stato di salute del padre. Durante la pandemia da Covid il grande scrittore era stato a lungo ricoverato in ospedale.

Vargas Llosa aveva vinto il Nobel per la letteratura per aver raccontato la "cartografia delle strutture del potere" e per aver descritto "l'immagine della resistenza, della rivolta e della sconfitta dell'individuo". È stato il primo scrittore di origine peruviana al quale è stato assegnato il più ambito riconoscimento letterario mondiale; un riconoscimento che ha suggellato una vita artista, ma anche politica, ricca, articolata e varia.

Era uno di quegli scrittori che ritengono che il romanzo sia un genere importante, l'unico in grado di esprimere "in modo vasto, ambizioso e complesso" la totalità del mondo narrativo. "Solo il romanzo può beneficiare dell'intera esperienza umana. Testimonianza soggettiva, esprime allo stesso tempo ciò che sono stati gli uomini di un'epoca e di una società, ma anche tutti i fantasmi che l'hanno creata a partire da una realtà oggettiva", ha sostenuto il Premio Nobel, innamorato del romanziere francese Gustave Flaubert e del suo capolavoro "Madame Bovary".

Tutta la sua opera in italiano

L'opera completa di Mario Vargas Llosa in Italia è pubblicata da Einaudi. In catalogo figurano i libri: "La Casa Verde", "La zia Julia e lo scribacchino", "La guerra della fine del mondo", "I quaderni di don Rigoberto", "La città e i cani", "Lettera a un aspirante romanziere", "Conversazione nella «Catedral»", "Elogio della matrigna", "La festa del Caprone", "Pantaleón e le visitatrici", S"toria di Mayta", "Il Paradiso è altrove", "I cuccioli. I capi", "Chi ha ucciso Palomino Molero?", "Avventure della ragazza cattiva", "Appuntamento a Londra", "Il caporale Lituma sulle Ande", "Il narratore ambulante", "Elogio della lettura e della finzione", "La Chunga" e "Il sogno del celta". Nel 2012, sempre per Einaudi, è uscito "Alfonsino e la Luna"; nel 2013, nella nuova collana digitale dei Quanti, "Mondo", romanzo (con Claudio Magris); sempre nel 2013, sono usciti" La civiltà dello spettacolo" e "L'eroe discreto"; nel 2016, "Crocevia" (Super ET 2018); nel 2019, "Il richiamo della tribù" e nel 2024 "Le dedico il mio silenzio".

Da Fidel Castro al liberalismo

Nato a Arequipa, in Perù, il 28 marzo del 1936, naturalizzato spagnolo, dopo aver vissuto per un lungo periodo a Londra, Vergas Llosa non è stato soltanto un autore, ma anche un politico "in prima linea". Alla sua passione per la scrittura e il giornalismo, iniziata nel 1959 con la raccolta di racconti "Los jefes", affiancò l'impegno nella vita sociale e politica: vicino, in una prima fase, al comunismo e ammiratore di Fidel Castro, con il tempo si spostò su posizioni liberali, in politica e in economia. Un cambio di rotta enorme che lo portò, nel 1990, ad essere candidato presidente della coalizione di centrodestra alle elezioni generali in Perù. Una discesa in campo non fortunata, visto che lo scrittore fu sconfitto dall'indipendente neoliberista Alberto Fujimori.

La cittadinanza spagnola

Nel 1993 Vargas Llosa chiese e ottenne la cittadinanza spagnola, senza peraltro dover a quella

peruviana. Fu uno dei primi firmatari del "Manifesto per la lingua comune" del giugno 2008, un documento a difesa delle minoranze di lingua spagnola nelle Comunità autonome della Spagna, di fatto contro il secessionismo catalano.

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