Marracash è uscito a sorpresa con il nuovo disco, 13 brani di denuncia che mettono tutti nel mirino. Il primo singolo estratto dall'album "È finita la pace" è "Crash", che vorrebbe essere un'analisi in rima delle crisi che attraversano il Paese. In questo brano non manca anche un attacco all'esecutivo guidato da Giorgia Meloni, che lui definisce "un governo di fasci che dice frasi preistoriche". L'accusa che viene mossa è quella di aver creato un clima securitario nel Paese perché, dice l'autore, "pensano che basti riempire il vuoto con l’ordine", invece che agire contro lo squilibrio sociale. Anzi, aggiunge Marracash nel suo brano, quelle del governo sarebbero anche politiche arretrare condite da proclami anacronistici. Però lui parla di "nuovo proletariato" e di forbice che "si allarga", intendendo quella sociale, che "non si chiuderà senza qualche collo da torcere".
Sembra quasi che l'autore abbia voluto realizzare la colonna sonora perfetta per le manifestazioni di piazza che così spesso creano il caos nelle città italiane. L'ultima solamente questa mattina, con i collettivi e i centri sociali di Torino che dopo aver cercato di sfondare un cordone di polizia al Politecnico, venendo respinti, hanno provato a fare irruzione alla Rai, dove hanno divelto un cancello, per poi trovarsi faccia a faccia coi carabinieri. Il brano di Marracash è incentrato tutto sull'allarme di un pericolo imminente, un "crash" appunto, senza che la società abbia la capacità di sollevarsi per cambiare il corso della storia. Come se la società fosse abitata da amebe le cui menti sono soggette a manipolazione.
In questo testo che vorrebbe apparire come pregno di rabbia, Marracash non risparmia nemmeno Elon Musk, che tra poco più di un mese sarà ufficialmente parte del governo americano. "Fuck evil Musk, ho venduto la Tesla", canta l'autore, che senza nemmeno girarci troppo intorno appella il Ceo di Tesla come "evil", ossia diavolo, e lo manda a "fanc...". Quindi, Marracash ha un passaggio anche per il conduttore radiofonico Giuseppe Cruciani: "Senza passaggi cruciali casi umani fanno passaggi da Cruciani".
E così, mentre canta di proletariato e di divario sociale, di governo fascista e securitario, sta ipotizzando di fare un tour negli stadi il prossimo anno e solo qualche anno fa era alla Scala di Milano, emblema del divario sociale di Milano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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