"Le tagliamo le gambe", "Con Hamas fino alla vittoria". Gli slogan choc dei pro-Pal in piazza

Nuovi cortei a Roma e Milano. Slogan e bandiere contro Israele. Affondo anche contro Meloni e i figli. E in piazza compare anche il finanziatore di Hamas

"Le tagliamo le gambe", "Con Hamas fino alla vittoria". Gli slogan choc dei pro-Pal in piazza
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Ancora una manifestazione nei confronti della Palestina ha preso il via nelle due principali città italiane, Roma e Milano, con migliaia di manifestanti. Nel capoluogo milanese oltre a striscioni e slogan, una donna avvolta in una bandiera tunisina ha gridato contro la premier, Giorgia Meloni, minacciandola qualora dovesse mettere piede a Tunisi. "Ogni 7 ottobre aspettatevi i massacri di Hamas fino alla vittoria. I figli di Giorgia Meloni sono tutti drogati sotto i ponti" aggiungendo che "non metta mai piede in Tunisia che le tagliamo le gambe. L'Italia dal nord al sud è occupata da Israele. Israele fascista, stato terrorista", ha aggiunto la donna.

Il corteo a Milano

Partito da piazzale Maciachini e diretto alla stazione Centrale di Milano con circa mille manifestanti, gli slogan più gettonati hanno riguardato "Palestina Libera. Israele fascista, Stato terrorista" oltre a diversi striscioni come quelli contro la Nato e il sionismo e "Con la resistenza palestinese al fianco dei popoli che lottano". Presente al corteo anche Mohanmed Hannoun, l'architetto che il dipartimento del Tesoro americano ha sanzionato perché si ritiene possa essere finanziatore di Hamas. "Questo secolo ha inventato una frottola che si chiama diritti umani. Abbiamo sempre detto che noi sosteniamo la legittima resistenza del popolo palestinese perché siamo convinti che il popolo palestinese, come ogni popolo oppresso, deve resistere in tutti i modi possibili", ha dichiarato salito sopra un camion che apre il corteo. "Sosteniamo tutte le forze politiche, tutte le fazioni armate palestinesi perché la resistenza è legittima - ha sottolineato aggiungendo che "Hamas sono palestinesi, il fronte popolare sono palestinesi, Al Fatah sono palestinesi. Per cui tutta la resistenza è palestinese". Ai cronisti presenti nella manifestazione ha dribblato dalle affermazioni di prima spiegando che non avrebbe "mai sostenuto Hamas o Al Fatah. Non faccio nulla di sbagliato".

Il corteo a Roma

Al via del corteo romano, iniziato da piazzale Ostiense, sono circa un migliaio i partecipanti che sfilano per chiedere che venga messa la parole fine ai bombardamenti su Gaza: le tappe porteranno i partecipanti ad attraversare alcuni luoghi simbolo della Capitale tra cui viale Aventino, Piazza di Porta Capena, il Colosseo per arrivare a via Merulana e piazza Vittorio. "Siamo tutti antisionisti" è uno dei cori più gettonati che si levano dai megafoni in strada. Tra le sigle che hanno promosso questa mobilitazione partecipano il Movimento degli Studenti Palestinesi, l'Associazione dei Palestinesi in Italia e la Comunità Palestinese d'Italia. "Con Hamas fino alla vittoria" è uno dei cartelli pro-Palestina che si legge in Piazza Vittorio. Al coro di "Sinonisti peggio dei nazisti", in un altro cartello retto da un uomo con la bandiera della pace sulle spalle, si legge: "Avete superato i nazisti. Fosse ardeatine: 10 per ogni ucciso a via Rasella. Gaza: 35 per ogni ucciso il 7 ottobre".

La manifestazione è intitolala "Stop al genocidio e al massacro in Libano": chi ha organizzato il corteo ha fatto sapere con una nota che "tutto ciò che sta accadendo, ci devasta. Ma questo dolore ci spronerà a non cessare la nostra Resistenza rivoluzionaria e multigenerazionale". I partecipanti hanno chiesto a gran voce di porre fine a "tutti i rapporti di tipo economico, accademico, scientifico, militare, politico e diplomatico" con Israele e che sia "sospeso e cancellato l'accordo di associazione UE-Israele".

Al coro di "Ora e sempre resistenza" il corteo pro Palestina ha raggiunto via Merulana per poi arrivare in piazza Vittorio. Sfilano, accanto alle bandiere palestinesi quella del Libano e della pace. "Intifada fino alla vittoria - risuona dal megafono - Israele sionista, Israele fascista, Stato terrorista". Ad attendere i manifestanti c'è anche l'Anpi. I manifestanti hanno anche intimato di togliere le bandiere della pace e di non voler stringere le mani a Israele.

Cori contro i giornalisti

Tra i cori anche chi grida "Free Palestine", "Stop al genocidio", "Intifada fino alla vittoria", "Siamo tutti antisionisti". Un grande striscione immortatalato dai fotografi recita lo "Stop al genocidio della popolazione palestinese, stop al massacro in Libano" ma sono presenti anche numerosi cartelli e bandiere della Palestina.

Non sono mancati anche alcuni attacchi alla stampa urlato da un manifestante: "Mi auguro che i giornalisti non strumentalizzino come al solito le nostre piazze - dice - non venite qui a strumentalizzare e a essere servi del sionismo. Giornalista terrorista ti ha pagato un sionista".

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