Italiano in coma dopo il pestaggio a Lanzarote. Fermato un uomo: chi è

Da giorni era in corso una caccia all'uomo per individuare l'aggressore che, con un oggetto contundente, ha ridotto in fin di vita Salvatore Sinagra

Italiano in coma dopo il pestaggio a Lanzarote. Fermato un uomo: chi è
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Un uomo, sospettato di aver aggredito Salvatore Sinagra, di 30 anni, fuori da un bar di Lanzarote, è stato fermato ieri sera dopo le 23:00 da agenti della guardia civile. Il sospettato, secondo quanto viene reso noto dalla Farnesina, è un cittadino spagnolo di 25 anni già noto alle autorità, è in queste ore interrogato dalla guardia civile, che indaga sulla brutale aggressione avvenuta lo scorso 26 gennaio in un bar di Playa del Carmen, una delle principali località turistiche dell'isola delle Canarie. Dopo l'interrogatorio in caserma, il pregiudicato è stato formalmente imputato del reato di lesioni gravi. Sarà condotto domani per la convalida del fermo davanti al giudice del tribunale di Arrecife, il capoluogo dell'isola. Al momento non sono noti i motivi che hanno spinto l'uomo a lasciare Sinagra in fin di vita sul selciato. Il 30enne originario di Favignana è ora ricoverato nel reparto di rianimazione all'ospedale di Las Palmas, a Gran Canaria, dove i medici stanno cercando di salvargli la vita dopo il violento pestaggio.

Secondo il racconto del papà, Andrea Sinagra, il ragazzo sarebbe stato aggredito verbalmente da alcuni soggetti mentre si trovava in un bar, dove stava giocando a calcio balilla con degli amici. Gli stessi soggetti lo avrebbero poi aspettato fuori dal locale, aggredendolo con calci e pugni. Uno di loro sarebbe stato intercettato nelle ultime ore. "Questi delinquenti gli si sono avventati addosso mentre lui chiedeva 'Perché? Cosa volete? Non ho fatto niente'. Sembrava finita lì ma poi lo hanno aspettato fuori dal bar e quando mio figlio è uscito a fumare una sigaretta lo hanno aggredito e gli hanno spaccato il cranio", ha detto il papa del ragazzo che è volato a Las Palmas per stare vicino al figlio.

Visti i danni subiti da Salvatore, le ipotesi investigative non escludono che gli aggressori possano anche aver usato una spranga o un tirapugni, "perché è difficile fare un danno alla testa così grave a mani nude". La situazione di Salvatore, al momento, è molto grave come spiega suo padre: "Mio figlio è in coma e lotta tra la vita e la morte. I medici spagnoli hanno fatto tutto il possibile, lo hanno operato alla testa asportando l'ematoma e cercando di ridurre i danni cerebrali, ma ancora non si riprende".

L'uomo, quindi, ha anche fatto appello a chi si trovava lì in quei momenti: "Chiedo a quei testimoni che hanno chiamato l'ambulanza e la Guardia Civil, che prima si erano offerti di testimoniare e poi sono spariti, di parlare e dire chi è stato. Fatelo per un ragazzo bravo e solare, che non meritava questo".

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