Sciopero generale, Landini insiste: "Rivolteremo il Paese come un guanto"

Nel giorno dello sciopero generale il segretario della Cgil torna a gridare cori di sommossa contro il governo Meloni accusando: "C'è tentativo serio di svolta autoritaria". Tajani: "Landini usa un linguaggio fondamentalista"

Sciopero generale, Landini insiste: "Rivolteremo il Paese come un guanto"
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Sciopero generale in tutta Italia oggi quello proclamato dai segretari di Cgil e Uil, Landini e Bombardieri, con manifestazioni in 43 piazze. Uno stop di otto ore per tutti i settori privati e pubblici, eccezion fatta per quello dei trasporti dove è di quattro ore: per bus e metro dalle 9 alle 13, così come per il trasporto marittimo, per i voli dalle 10 alle 14. Esclusi dal blocco i treni, che avevano già aderito all'agitazione lo scorso finesettimana. Martedì Matteo Salvini aveva precettato i lavoratori per lo sciopero e ordinato ai sindacati di ridurne la durata per il settore dei trasporti. La Commissione di garanzia e il ministro dei Trasporti avevano già chiesto nei giorni precedenti che la durata fosse ridotta, ma i sindacati si erano rifiutati di farlo. La protesta riguarda le misure contenute nel disegno di legge di bilancio.

Landini si ritrova alla guida di un corteo a Bologna canta e conferma le dichiarazioni che avevano suscitato molte polemiche negli scorsi giorni, rincarando se possibile la dose contro il governo Meloni: "Noi vogliamo rivoltare come un guanto questo Paese e per farlo c'è bisogno della partecipazione di tutte le persone. La rivolta sociale, per noi, significa proprio dire che ognuno di noi non deve voltarsi da un'altra parte di fronte alle ingiustizie". Il leader del sindacato, tra le fila della rappresentanza delle lavoratrici di La Perla (azienda produttrice di lingerie in crisi da tempo) ha anche aggiunto un altro attacco frontale all'esecutivo nazionale.

"Mi sembra chiaro che c'è stato un tentativo esplicito di mettere in discussione questo diritto - dichiara Landini a proposito della precettazione firmata dal ministro Salvini -. Tra l'altro è in discussione in Parlamento un decreto, che viene chiamato decreto sicurezza, e noi chiediamo che sia ritirato, che vuole far diventare un reato lo sciopero, i blocchi stradali, l’occupazione delle fabbriche quando chiudono. È chiaro che siamo di fronte al tentativo serio di una svolta autoritaria che mette in discussione la libertà di esistere e la libertà delle persone".

Per il capo della Cgil quella odierna "è una giornata di mobilitazione come da tempo non si vedeva. - sottolinea -. La miglior risposta che ci può essere ed è il segno che la maggioranza di questo Paese chiede di cambiare delle leggi balorde e che il lavoro e la dignità delle persone tornino ad essere al centro". Anche se, poco dopo, ci pensa la senatrice della Lega Mara Bizzotto, a smentire questo entusiasmo: "Landini dà i numeri, peccato corrispondano solo al 7% degli iscritti ai due sindacati, e non dimentichiamo che anche altre sigle minori e la solita sinistra, erano interessate - sostiene in una nota la vicecapogruppo del Carroccio a Palazzo Madama -. Anche stavolta, il flop di uno sciopero esclusivamente politico è chiaro: una mancata adesione che evidenzia come le motivazioni siano inesistenti e la precettazione la cosa giusta da fare. Un'altra conferma dell'operato del governo nella giusta direzione".

Nel complesso, si registrano pochi disagi al momento nelle metropolitane di Milano e Roma. Nel capoluogo lombardo la M3, la linea gialla, ha chiuso dopo le 9 e riapre alle 13. M2 (verde) è in servizio con maggiori tempi di attesa. M1 (rossa), M4 (blu) e M5 (lilla) restano aperte. Nella capitale, a quanto risulta dal sito Atac, prosegue il servizio su tutte le linee (A, B/B1 e C) e sulla Termini-Centocelle. Risultano chiuse le stazioni della metro A Spagna, Repubblica, Manzoni, Re di Roma e Furio Camillo, dove i treni passano senza fermarsi. A Napoli Linea 1 e 6 chiuse, così come la Funicolare centrale. Le Funicolari di Mergellina e Montesanto sono invece regolarmente aperte. Ridotto il servizio di bus e tram.

Le reazioni alle parole di Landini

In tanti hanno commentato le nuove parole di fuoco di Landini. Da Forza Italia il senatore Gasparri etichetta il sindacalista come "un irresponsabile. Parla di 'rivolta sociale' e usa parole in maniera impropria che alimentano l'astio sociale. Non a caso, dopo quelle parole si è inasprita la situazione nelle piazze. Landini ha sbagliato e deve chiedere scusa. E voglio esprimere la mia solidarietà alle Forze di Polizia che anche a Torino sono state colpite". Il leader di Fi, Antonio Tajani dichiara che Landini abbia utilizzato un "linguaggio fondamentalista". Questo perché un sindacalista "dovrebbe parlare dei diritti dei lavoratori, invece minaccia la rivolta sociale. Bisogna sempre usare buon senso e un linguaggio che serva a risolvere i problemi, non a incendiare le piazze". Il ministro degli Esteri sottolinea come non sia vero che sono diminuite le ore lavorative e snocciola dei dati: "Luglio 2023 quasi 11 milioni di ore lavorate, luglio 2024 11,5 milioni di ore lavorate. Oltre ad essere aumentati i lavoratori a tempo indeterminato".

Da Fratelli d'Italia arriva la presa di posizione di Tommaso Foti, capogruppo alla Camera. "Assistiamo all'ennesimo atto di strumentalizzazione da parte di Landini, che sembra più interessato a fare politica, attaccando il governo Meloni, che a tutelare realmente i lavoratori italiani. Il segretario della Cgil aveva annunciato lo sciopero generale ancora prima che la manovra finanziaria fosse scritta, dimostrando così un pregiudizio politico e una totale mancanza di dialogo costruttivo".

Il deputato di FdI sottolinea "il nervosismo di un leader sindacale che sa di non rappresentare più i lavoratori" e conclude che "non è passato inosservato che mentre da una parte Landini invocava piazze per il salario minimo, dall’altra in silenzio si faceva aumentare lo stipendio. Una contraddizione inaccettabile, soprattutto se arriva da chi si professa paladino di uguaglianza e giustizia sociale, ma nei fatti non ne rispetta i principi".

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