Torino, scontri fra antagonisti e polizia. In fiamme le foto di Meloni e Salvini

Ancora violenza estremista: un gruppo di manifestanti ha tentato di rompere il cordone delle forze dell'ordine per fare irruzione nella stazione Torino Porta Nuova. Bilancio di sei agenti feriti

Torino, scontri fra antagonisti e polizia. In fiamme le foto di Meloni e Salvini
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Clima di altissima tensione a Torino in occasione dello sciopero generale promosso dai sindacati per chiedere al governo di cambiare la manovra finanziaria: registrati scontri tra le forze dell'ordine e i manifestanti nei pressi della stazione di Porta Nuova. Gli agenti hanno respinto gli antagonisti intenzionati a raggiungere i binari. Il tentativo di irrompere all'interno ha determinato azioni di contenimento e respingimento da parte delle forze dell'ordine, anche con manganellate. I manifestanti hanno risposto con calci, pugni e lancio di oggetti, come le asta delle bandiere. Momenti di tensione anche alla stazione di Porta Susa, dove i malintenzionati hanno occupato i binari muniti di bandiere palestinesi per una decina di minuti. Momenti concitanti anche di fronte alla Prefettura, dove lo spezzone studentesco ha lanciato fumogeni, uova piene di vernice rossa e altri oggetti contro i carabinieri schierati. Lanciate anche torce da segnalazione da parte dello spezzone pro-Pal.

Non sono mancati slogan contro l'esecutivo e contro la Tav, ma non solo. Come già annotato recentemente, durante il corteo di Torino sono state bruciate le foto del premier Giorgia Meloni, del vicepremier Matteo Salvini, del ministro della Difesa Guido Crosetto e dell'ad di Leonardo Roberto Cingolani. Il tutto è avvenuto tra grida di "Al rogo al rogo" e "dimissioni dimissioni". "Ferma condanna" da parte di Salvini per le violenze di Torino che hanno causato problemi anche alle forze dell'ordine. La Lega chiede di identificare i colpevoli: "Non sono manifestanti ma delinquenti, e i delinquenti meritano la galera".

Altro che fantomatiche mobilitazioni pacifiste. Il bilancio degli scontri di Torino è di sei agenti feriti. "Offese e aggressioni continue ai poliziotti: non ce la facciamo più" la denuncia di Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di polizia Coisp:"Questi estremisti, aggressivi e violenti, non hanno esitato a scagliarsi rabbiosamente contro gli agenti, intonando cori offensivi e definendo 'servi' i nostri colleghi, in un chiaro tentativo di delegittimare il loro ruolo e il loro impegno al servizio della collettività". Merito della rivolta sociale fomentata da qualcuno, basti pensare al leader della Cgil Maurizio Landini e ai suoi messaggi irresponsabili. Pianese ha aggiunto:"Questo atteggiamento non solo mette a rischio la sicurezza degli agenti, ma compromette anche la tranquillità delle città e la sicurezza dei cittadini. E' indispensabile che la politica, in modo trasversale, condanni con fermezza questi comportamenti criminali. Non ci devono essere ambiguità nè atteggiamenti giustificazionisti: la violenza non può e non deve mai essere tollerata".

"Oggi a Torino le stesse bandiere sventolate in nome della pace sono state scagliate contro gli operatori di polizia. Un clima pesante alimentato da frange estreme che si organizzano con il solo scopo di attaccare chi opera per garantire il diritto di manifestare le proprie idee" il commento del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: "In una giornata complicata come questa, voglio ancora una volta ringraziare tutte le Forze di polizia che hanno saputo gestire con equilibrio e professionalità le molteplici manifestazioni e i momenti di criticità". Severa condanna anche da parte del sindaco di Torino, il dem Stefano Lo Russo: "Esprimiamo ferma condanna per i disordini avvenuti. La violenza è da condannare, sempre, e non ha nulla a che vedere con il legittimo diritto di manifestare democraticamente e pacificamente le proprie idee. Piena solidarietà al personale delle forze dell'ordine coinvolto negli scontri".

Protagonisti della mobilitazione anche gli universitari."Contro i tagli e la precarietà blocchiamo l'Università" è uno degli slogan protagonisti dell'assemblea. In piazza precari, ricercatori, bibliotecari, docenti e anche gli studenti che ieri sera hanno occupato la sede delle facoltà umanistiche del capoluogo piemontese, a Palazzo Nuovo. La protesta, oltre che contro i "tagli all'Univesità e le riforme del Governo", è anche"contro la guerra". Come già accennato, alla manifestazione sindacale hanno preso parte anche gli attivisti pro Palestina, con bandiere e striscioni. I manifestanti ha sfilato contro "il genocidio in Palestina".

Tra gli slogan e gli striscioni sventolati tra le strade di Torino, anche un cartello con scritto "Verità e giustizia per Ramy", il 19enne morto in un incidente stradale al termine di un lungo inseguimento da parte dei carabinieri in via Ripamonti a Milano.

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