La scommessa mondiale sull'intelligenza artificiale

Stati Uniti e Cina si stanno affrontando in una nuova "corsa allo spazio" nel tentativo di rimanere al vertice nello sviluppo dell'Ia. L'Europa, invece, resta indietro

La scommessa mondiale sull'intelligenza artificiale
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L’intelligenza artificiale è diventata un terreno di scontro tra le grandi potenze. Cina e Stati Uniti sono impegnati in questa nuova “corsa allo spazio”, nel tentativo di mantenere un continuo vantaggio sull’avversario in termini di innovazione e sviluppo tecnologico. Fino a poco tempo fa, la supremazia di Washington sembrava indiscussa, ma da Pechino è arrivato uno scossone che, per un momento, ha cambiato le carte in tavola.

A gennaio ha fatto il suo debutto Deepseek, un’intelligenza artificiale che ha raggiunto prestazioni elevate con una spesa, secondo quanto dichiarato dall’azienda che l’ha sviluppata, di 6 milioni di dollari. Una cifra molto più bassa rispetto a quella spesa per le IA dei giganti della Silicon Valley, come ChatGPT. È sembrata una vera e propria rivoluzione, destina a far traballare le fondamenta del settore e a costringere le Big Tech a correre ai ripari. In realtà, lo scossone portato da Deepseek sembra essere stato di breve durata. OpenAI ha superato i 400 milioni di utenti attivi settimanali nonostante la presenza dell’intelligenza artificiale cinese, verso cui sono state mosse gravi accuse.

Secondo lo “zar” dell’Ia della Casa Bianca David Sacks, vi sono prove sostanziali del fatto che Deepseek si sia appoggiata all’output dei modelli dell’azienda statunitense per sviluppare la propria tecnologia, tramite la tecnica della “distillazione”. E alcuni ricercatori della sicurezza di Microsoft hanno affermato che, nell’autunno scorso, alcuni individui collegati a Deepseek hanno esfiltrato una grande quantità di dati utilizzando l’interfaccia di programmazione delle applicazioni di OpenAI.

In tutto questo, è sceso in campo anche Elon Musk, che oltre fare un’offerta per comprare la startup di Sam Altman, ha presentato la sua intelligenza artificiale: Grok 3. Questo modello sarebbe superiore a ChatGPT, capace persino di generare in dieci minuti il codice per un’animazione 3D che simula il lancio di una navicella dalla Terra e che atterra su Marte, o di sviluppare un videogioco funzionante. Il patron di Tesla l’ha definita “l’Ia più intelligente del pianeta”. Un altro concorrente di alto profilo, dunque, che si unisce alla lotta.

E l’Europa? Il Vecchio Continente è rimasto indietro rispetto agli altri attori di primo piano nel settore dell’intelligenza artificiale. Solo a inizio febbraio, l’Unione ha lanciato OpenEuroLLM.

Si tratta di un’iniziativa ambiziosa, basata sull’alleanza tra le principali aziende europee di IA e istituti di ricerca e con l’obiettivo di sviluppare modelli linguistici open source di ultima generazione. Il progetto, però, sarà limitato dall’AI Act, il regolamento i cui primi divieti sono entrati in vigore a febbraio e che punta a limitare gli usi più rischiosi dell’intelligenza artificiale.

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