Fedez poco credibile: fa il ribelle, ma è solo il solito conformista

Rime taglienti quanto una forbice a punta tonda, attacchi alla moglie e disprezzo del mondo che lo ha sfamato per anni: Fedez cerca invano di essere il cattivo della scena

Fedez a Real Talk
Fedez a Real Talk
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Dal divorzio con Chiara Ferragni, Fedez ha cercato in ogni modo di smarcarsi da quel mondo patinato che per tanti anni è stato anche il suo. Una reazione legittima e, se vogliamo, anche comprensibile in qualche modo, perché si cerca sempre di scappare da ciò che ci fa male. Come sempre, però, ci sono modi e modi e il rapper ha scelto quello peggiore, ossia sputando nel piatto che l'ha sfamato. Perché, se bisogna essere proprio sinceri come pretende di fare lui, prima del suo incontro con Ferragni era un rapper di successo, certo, ma niente a confronto con quello che è diventato accanto a colei che, in quegli anni, stava vivendo il suo periodo d'oro, la sua massima ascesa. Tutte le porte erano aperte per loro, lei aveva già una fama internazionale e lui, al di fuori dei confini italiani (ma a volte anche in Patria) non era altro che "il marito di".

Che ora Fedez nel suo ultimo freestyle attacchi quel mondo in maniera violenta, cantando "ho fatto la dolce vita, ma a me piace il salato. Ratti immacolati, le fogne dei piani alti. Ma meglio pregiudicati, almeno sai chi hai davanti", stona. Non quanto lui, ma stona. Gli ha fatto piacere frequentare "le fogne dei piani alti" e i suoi "ratti immacolati" per farsi un nome, una credibilità, un'immagine negli anni precedenti e in questi casi la decenza vorrebbe o, se vogliamo, imporrebbe il silenzio. Anche perché l'effetto che arriva a chi ascolta queste barre è quello classico della volpe che non arriva più all'uva e dice che è rancida. Forse per lui non è così, perché grazie a quegli anni ha costruito molti rapporti in quei piani alti, che in qualche modo, anche se ridotti, gli permettono di continuare ad avere una certa agibilità a certi livelli. Ma l'effetto è questo.

Fedez vuol dimostrare di essere l'opposto rispetto a quello che è stato quando era con Ferragni, cerca di gridare al mondo la sua ribellione e anticonformismo, ma è talmente poco credibile che fa il giro e diventa il più banale dei conformisti. È come i 50enni che, pensando di essere giovani e di rompere le regole, indossano l'abito formale con la sneaker bianca. Allo stesso modo appare lui in questo nuovo freestyle, anche quando azzanna al polpaccio i giornalisti, nonostante l'effetto sia più quello di un barboncino che di un pit bull. La stampa per lui è giusta solo quando ne tesse le lodi, quando lo incensa e lo elogia. Nel momento in cui muove critiche o scopre qualcosa della sua vita, diventa lo schifo. E lo conferma anche nel testo di Real Talk quando dice "il giornalismo fa riflettere: gente che non sa scrivere che intervista gente che non sa parlare per gente che non sa leggere" e ancora quando chiama la figura del giornalista "schiavo libero". Per fortuna che c'è lui a informare gli italiani. Solo lui racconta la verità, anche se forse non si è accorto di aver dato degli ignoranti a milioni di italiani che ogni giorno leggono i quotidiani per informarsi. Per davvero, però.

Ma la realtà è che per anni ha messo la sua vita sui social e scegliendo di essere un personaggio pubblico, l'interesse della stampa è uno dei lati della medaglia. Lato buono? Lato cattivo? Dipende da come si sceglie di viverla. Sicuramente quello che ha scelto lui è il peggiore, perché dimostra di non aver capito come funziona il lavoro che ha scelto. In tutto questo è meglio non commentare le barre contro la sua ex moglie, che sta cercando di ricostruirsi una vita lontana da lui.

Le ragioni della separazione non le conosce nessuno, se non loro, e stare a fare ipotesi e congetture è squallido, soprattutto perché ci sono di mezzo due figli. Ma il fatto che lui continui a cercare "l'hype", come dicono i giovani a cui lui cerca ancora di appartenere, parlando di quella separazione e di Ferragni, dice molto di più di qualunque altra riflessione.

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