Con un comunicato dell'Eliseo di poche righe il presidente francese Emmanuel Macron ha nominato primo ministro François Bayrou, suo alleato centrista dal 2017. Al 73enne, presidente del Movimento Democratico, viene affidato il mandato di "formare il nuovo governo" ed è attesto a stretto giro di posta il passaggio di poteri nel cortile di Matignon con il primo ministro dimissionario Michel Barnier. La sua esperienza politica è considerata fondamentale per ripristinare la stabilità, dato che nessun partito detiene la maggioranza all'Assemblea nazionale: spetterà a lui il compito di dialogare con la varie famiglie politiche per cercare una sintesi.
Chi è François Bayrou
François Bayrou è nato il 25 maggio 1951 a Borderes, nei Pirenei Atlantici, da una famiglia di piccoli agricoltori. Dai genitori ha ricevuto “un’educazione rigorosa ma aperta” e da loro ha ereditato “lo spirito civico, il senso di solidarietà e la curiosità per la politica”. Ha studiato lettere classiche all'Università di Bordeaux e ha iniziato la sua carriera professionale nel mondo dell'insegnamento. Il suo viaggio politico è iniziato nei Pirenei Atlantici, dove è stato eletto prima consigliere generale e poi deputato. el 1993 è stato nominato Ministro dell'Istruzione Nazionale, carica che ha ricoperto per più di quattro anni. A livello europeo e nazionale è stato membro del Parlamento europeo dal 1999 al 2002 e membro dell'Assemblea nazionale francese dal 2002 al 2012, dal 1997 al 1999 e dal 1986 al 1993. Nel 2014 è stato eletto sindaco di Pau, incarico riconfermato alle elezioni del 2020. Nel 2017, invece, la nomina a ministro della Giustizia. È anche presidente della comunità di agglomerazione Pau Béarn Pyrénées. È stato candidato alle elezioni presidenziali del 2002, del 2007 e del 2012, mentre nel 2017 ha rinunciato a sfidare alle urne Macron.
Nel 2007 Bayrou ha fondato il Movimento Democratico, conosciuto come Modem, e attualmente ricopre la carica di presidente del Partito democratico europeo, carica che dal 2004 al 2019 ha condiviso con Francesco Rutelli in nome del contrasto al diffuso euroscetticismo. La sua linea politica è nota a tutti i francesi: centrista e moderato, fortemente cattolico, Bayrou si è presentato come nemesi di quella “politica francese corrotta per anni da bugie e illusioni, false promesse e divisioni artificiali”. Un alleato fedele di Macron ma non per questo disposto a farsi da parte: secondo gli esperti, in caso di diversità di vedute con il capo dell’Eliseo non opterà per il silenzio. Per qualcuno, riporta la stampa, è un “vero rompicog…”.
Bayrou è reduce da una lunga querelle giudiziaria. Nel 2017 è finito sotto indagine per il presunto impiego fraudolento di assistenti parlamentari da parte del MoDem. Addebito che lo ha spinto alle dimissioni da ministro della Giustizia. Nel 2019 è arrivata l’incriminazione per "complicità in appropriazione indebita di fondi pubblici". Ma lo scorso febbraio, dopo sette anni di processo, il nuovo premier francese è stato assalto.
Noto anche come saggista, Bayrou nel 2019 ha firmato “Abus de pouvoir”, un vero e proprio atto di accusa nei confronti dell’ex presidente Nicolas
Sarkozy. Secondo i ben informati, quest’ultimo sarà uno dei principali ostacoli del primo ministro. Secondo una fonte citata dai media, durante le consultazioni "la priorità per Sarko era chiunque tranne Bayrou".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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