Elezioni Usa, modalità di conteggio diverse: ecco quando sapremo chi ha vinto

I primi segnali dalla Georgia e dalla North Carolina, lo snodo cruciale della Pennsylvania, la possibile "ora della verità": le tappe della lunga maratona notturna

Elezioni Usa, modalità di conteggio diverse: ecco quando sapremo chi ha vinto
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Manca sempre meno alla chiusura dei seggi negli Stati Uniti, al voto per scegliere il nuovo presidente che prenderà il posto di Joe Biden. È tutto pronto per la maratona elettorale notturna e c'è una domanda che molti italiani - in particolare gli appassionati di politica - si pongono da giorni: quando sapremo chi ha vinto le presidenziali Usa? Gli ultimi sondaggi confermano un serrato testa a testa tra Donald Trump e Kamala Harris. Fermo restando che in situazioni limite potrebbero volerci giorni se non addirittura settimane, già nella notte potrebbero arrivare indicazioni importanti su chi sarà il prossimo inquilino della Casa Bianca. Uno scenario potrebbe iniziare a delinearsi verso l'alba, ma bisogna considerare le diverse modalità di conteggio e le variabili in campo.

I primi segnali dalla Georgia e dalla North Carolina

Uno dei primi segnali arriverà all'1:00, ora italiana, con la chiusura dei seggi in Georgia. Lo spoglio è veloce: molti elettori votano in anticipo ma di persona. Ovviamente se la sfida sarà all'ultimo voto occorrerà pazientare qualche ora prima di poter contare su risultati definitivi. Qui Trump parte in vantaggio: bisognerà vedere se la sua posizione di forza verrà confermata o se Harris riuscirà a imporsi con un'ottima prestazione.

Mezz'ora più tardi, all'1:30, sarà il turno della North Carolina. È uno degli Stati in bilico, che porta in dote 16 grandi elettori, in cui The Donald è dato per favorito: una vittoria netta non darebbe chissà quale indicazione, mentre una performance negativa lascerebbe pensare a brutte notizie per il tycoon. Il conteggio delle preferenze arrivate in anticipo non sarà annunciato subito quando chiuderanno le urne.

Lo snodo della Pennsylvania

Uno snodo cruciale sarà quello dell 2:00, quando cesseranno le operazioni nel più ambìto degli Swing States: la Pennsylvania, che offre 19 grandi elettori e in cui diverse rilevazioni registrano un pareggio. Se Trump dovesse incassare un successo qui dopo aver trionfato in Georgia e in North Carolina, potrebbe guardare con forte ottimismo alla Casa Bianca. Ma va considerato che mentre nel Michigan il pre-processing consente di avere un quadro più rapido, in Pennsylvania non si possono processare le schede in anticipo.

La possibile "ora della verità"

Occhio all'ipotetica "ora della verità": alle 3:00 chiudono i seggi del Wisconsin e dell'Arizona. Nel primo Stato non c'è il pre-processing e i risultati potrebbero arrivare nel primo pomeriggio di mercoledì; la seconda è una storica roccaforte repubblicana.

Dopo 60 minuti, alle 4:00, toccherà al Nevada: qui una nuova tecnologia dovrebbe far sì che il processo sia più snello e veloce. E, in caso di risultato di misura, i suoi 6 grandi elettori potrebbero essere decisivi.

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