"Nuove centrifughe per l'arricchimento dell'uranio": la risposta di Teheran alla risoluzione Aiea

Teheran risponde a quella che ha definito la "Troika europea" colpevole di voler avvelenare i pozzi dell'accordo sul nucleare iraniano

"Nuove centrifughe per l'arricchimento dell'uranio": la risposta di Teheran alla risoluzione Aiea
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La risposta dell'Iran alla risoluzione critica dell'AIEA non ha tardato a farsi attendere. Teheran ha dichiarato che lancerà una serie di centrifughe "nuove e avanzate" per arricchirel'arricchimento dell'uranio come reazine alla censura per via di ciò che l'agenzia definisce una "scarsa cooperazione". "Il capo dell'Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran ha emesso un ordine per adottare misure efficaci, tra cui il lancio di una serie significativa di nuove e avanzate centrifughe di vario tipo", si legge in una dichiarazione congiunta rilasciata dall'organizzazione e dal ministero degli Esteri iraniano.

L'Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran (AEOI) e il Ministero degli Esteri iraniano hanno rilasciato una dichiarazione congiunta nelle prime ore di questa mattina criticando la risoluzione dell'AIEA contro il programma nucleare "pacifico" del Paese. Nella dichiarazione si afferma che la risoluzione è una misura "motivata politicamente, irrealistica e controproducente". In risposta, nella dichiarazione si è osservato che il responsabile dell'AEOI ha ordinato misure efficaci, tra cui il lancio di un numero considerevole di nuove e avanzate centrifughe di diverso tipo. Nella dichiarazione si aggiunge che la cooperazione tecnica e di salvaguardia con l'AIEA continuerà, come in passato, come concordato tra l'Agenzia e l'Iran. "Teheran è ben preparata a un impegno costruttivo con le parti interessate sulla base dei principi e degli standard giuridici internazionali", riporta l'agenzia di stampa iraniaba Irna.

La dichiarazione ha anche sottolineato che l'Iran rimane fermo nel perseguire la sua politica di protezione dei diritti e degli interessi della "grande nazione iraniana" e di sviluppo del programma nucleare per scopi pacifici. Il 14° governo iraniano, si legge ancora nella dichiarazione, ha dato priorità alla cooperazione in corso con l'AIEA per risolvere alcune delle questioni in sospeso, aggiungendo che l'Iran ha accolto con favore la recente visita del Direttore generale dell'AIEA a Teheran, volta a facilitare una maggiore interazione. Si tratta degli incontri di Rafael Grossi con alti funzionari iraniani e della sua visita agli impianti di arricchimento di Martyr Ali Mohammadi (Fordow) e Martyr Ahmadi Roshan (Natanz).

Ora Teheran punta il dito contro quella che ha definito "la Troika europea" (Regno Unito, Francia e Germania), insieme agli Stati Uniti, "con una triste storia di mancato rispetto degli impegni internazionali" (il riferimento va al JCPOA e all'imposizione di sanzioni), colpevole di aver risposto a questo "clima costruttivo" approvando una risoluzione ingiustificata, senza attendere l'esito della visita del capo dell'AIEA. La risoluzione, secondo Teheran, ha origine "politica e distruttiva", distorcendo gli accordi raggiunti tra l'Agenzia e l'Iran.

L'agenzia di stampa iraniana continua a sostenere che metà del board che emanato la risoluzione non fosse d'accordo con questa scelta, e che molti dei componenti del Consiglio avrebbero condannato l'Europa per questa scelta: al momento, non vi è alcun riscontro delle affermazioni del governo di Teheran

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