Fratelli d'Italia denuncia la «grande marchetta elettorale» di Michele Emiliano (nella foto). Nel mirino del partito guidato a livello nazionale dalla premier Giorgia Meloni c'è il bilancio 2025 della Regione Puglia.
Il fine del governatore pugliese sarebbe, secondo i Conservatori, accontentare alcuni consiglieri dissidenti e consentire così l'approvazione del bilancio. Che non è scontata. Sì, perché l'ex magistrato può contare su numeri che appaiono tutto fuorché solidi, anche per la lotta intestina interna alla sinistra. E Fdi attacca. In primis l'assessore al Bilancio Fabiano Amati, che sino a poco tempo fa faceva parte dell'opposizione alla maggioranza di centrosinistra: «Una metamorfosi incredibile, tutte le sue battaglie contro il governo regionale cancellate». E ancora: «Ora non è più necessario far decadere i direttori generali delle ASL o far ruotare i capi dipartimento. È bastata una nomina da assessore per trasformarlo in questa nuova versione asservita a Emiliano». È lo stesso assessore a cui l'opposizione domanda «rispetto», chiedendo di non bypassare i passaggi formali che una procedura così delicata necessita. Nel concreto del documento, l'attenzione della minoranza consiliare è rivolta anche agli emendamenti. Quelli che, in buona sostanza, avrebbero poco a che fare col bilancio. «Sono stati depositati oltre 200 emendamenti - insistono i Conservatori -, la maggior parte dei quali riguardano modifiche a leggi che nulla c'entrano con il Bilancio e che mortificano il ruolo del Consiglio Regionale nella propria funzione». Ma il cuore della questione sono pure le presunte «prebende» e le tasse. «Quest'ultimo Bilancio dell'era Emiliano - chiosa Fdi - avrebbe dovuto fare i conti con tutti questi problemi (compresa la riduzione del debito regionale, ndr) e invece indebita maggiormente la Regione, aumenta le tasse (Tassa concessioni demaniale marittima, Tassa concessione igiene e sanità, Tassa concessione caccia e pesca e Tassa contributo ambientale) e cerca di acquietare i dissidenti della maggioranza con mance e prebende elettorali».
Il bilancio sarebbe dovuto essere in aula prima di Natale ma il clima nelle commissioni ha suggerito come più di qualche consigliere del centrosinistra voglia lanciare un messaggio all'amministrazione regionale. Specie con quanto accaduto in commissione Agricoltura. E il mezzo scelto sono state le astensioni dal voto. Possibile che il Bilancio slitti a dopo Natale. Difficile dire se le fratture verranno ricomposte.
Fdi non ha dubbi sulla sua linea: «Nello scorso Bilancio - continuano - avevamo come gruppo proposto l'abolizione di tutte le agenzie regionali, invece oggi non solo non vengono soppresse ma addirittura si predispongono ulteriori somme per finanziare il Cda dell'Arpal e moltiplicare poltrone in tutte le altre agenzie, che vengono beneficiate da una pioggia di denaro dei pugliesi: 350mila
euro solo per l'Ager, proprio all'agenzia che gestisce i rifiuti dei pugliesi che sono costretti a pagare la Tari più alta d'Italia». Questo - sempre qualora venga votato - sarà l'ultimo bilancio dell'era Emiliano in Puglia.
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