I fedeli di tutto il mondo in preghiera. "Vogliamo un miracolo per il Pontefice"

Sono in adorazione anche nelle comunità ecclesiali invitate dalla Cei a sostenere Francesco

I fedeli di tutto il mondo in preghiera. "Vogliamo un miracolo per il Pontefice"
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Gli occhi di chi percorre la rampa che conduce all'ingresso del policlinico Gemelli di Roma si posano inevitabilmente verso le finestre dell'ultimo piano, dove Papa Francesco è al suo settimo giorno di ricovero.

E mentre nelle parrocchie sono ore di adorazione, qualche fedele decide di raccogliersi in preghiera sotto la statua di Giovanni Paolo II al centro del piazzale dell'ospedale, dove sono puntate le telecamere dei tg di tutto il mondo. Come Brunella di Sorrento e suo figlio di 10 anni che è stato sottoposto a un delicato intervento. Con loro hanno una lettera che vorrebbero consegnare al pontefice. All'interno c'è una Madonna del Rosario di Pompei disegnata dal piccolo e alcune righe scritte dalla mamma. «Capiamo i momenti di sofferenza e gli stiamo vicino», spiega la donna, mentre suo figlio conta i piani del Gemelli per individuare la stanza del Papa.

Giovanni trascorre diversi minuti in preghiera davanti alla statua di Karol Wojtyla. Dopo il lavoro ha deciso di raggiungere il policlinico per essere vicino a Francesco «così come io ho sentito lui con me spiritualmente in un momento di difficoltà. Confido in un miracolo», racconta l'uomo, ancora con lo zainetto sulle spalle. Sempre nel piazzale in preghiera si susseguono gruppi della clownterapia, scolaresche, pazienti. C'è chi porta lumini, chi biglietti. «Riprenditi, dagli Stati Uniti», si legge su un cartoncino tra i rosari e i cerini con il volto del Papa. Una donna con il volto rigato dalle lacrime, dopo un momento in raccoglimento, racconta di aver «raccomandato il marito al Santo Padre». Al Gemelli i fedeli si inginocchiano con le mani giunte anche sotto la leggera pioggia del pomeriggio e sperano, «quella speranza tanto cara al Papa», dicono.

Così come sono in adorazione anche nelle comunità ecclesiali invitate dalla Cei a sostenere Francesco «con la preghiera, in questo momento di sofferenza». Le catene di preghiera si moltiplicano in Argentina, anche attraverso i social network: è una preghiera drammatica, profonda ed emozionata per la fragile salute di Papa Francesco, nato in quelle terre del sud, arrivato dalla «fine del mondo», come disse nella sua prima apparizione pubblica alla guida della Chiesa nel 2013. «Caro Papa Francesco... Abbiamo bisogno di te!! Non andartene ancora, che Dio e la Santissima Vergine continuino a proteggerti in questo mondo così complesso.

Ti amo, nostro fedele riflesso di Gesù», ha scritto Clara Goyeneche, in uno dei tanti gruppi di preghiera che pullulano sui social network. Radio Maria, una delle emittenti di maggiore portata del culto cattolico, ha pubblicato un modello di preghiera, a cui hanno aderito centinaia di persone.

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