I segreti di Michelangelo: ecco il bozzetto perduto del "Giudizio Universale"

Dopo 5 anni di analisi un team di esperti lo ha attribuito al Buonarroti. Giovedì lo valuterà la comunità scientifica

I segreti di Michelangelo: ecco il bozzetto perduto del "Giudizio Universale"
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Gli studiosi ne sono sicuri: quel disegno non firmato, acquistato nel 2019 da un collezionista polacco durante un'asta in Svizzera, sarebbe lo schizzo originale perduto del Giudizio Universale di Michelangelo. Dopo cinque anni di analisi e ricerche, esperti di vari campi scientifici hanno confermato che lo schizzo appartiene al genio del Rinascimento che affrescò la Cappella Sistina, e tra pochi giorni i dettagli della straordinaria scoperta verranno rivelati a Jasna Góra (Czestochowa), in Polonia, dove sorge una replica digitale multimediale e immersiva del capolavoro michelangiolesco ospitato nei Musei Vaticani. L'appuntamento è per giovedì, quando verranno resi noti i criteri che hanno portato un team di esperti ad attribuire la paternità dello schizzo a Michelangelo, di cui quest'anno ricorre il 550° anniversario della nascita.

Nonostante sia trascorso oltre mezzo millennio dalla sua realizzazione, il «Giudizio Universale» di Michelangelo resta uno degli esempi più affascinanti e controversi dell'arte rinascimentale: ad esempio, molti storici dell'arte hanno a lungo dibattuto se l'affresco sia stato creato direttamente sul muro o sulla base di uno schizzo preliminare. Fonti storiche in primis Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori di Giorgio Vasari - menzionano i primi schizzi di Michelangelo per l'affresco del Giudizio Universale, ma nessuna di esse ha indicato con certezza dove trovarli o se quei disegni preliminari siano davvero sopravvissuti fino a oggi.

Un mistero che forse ora verrà svelato: a quanto è dato sapere, nel 2019 un collezionista d'arte polacco ha commissionato l'acquisto di uno schizzo per l'affresco della Cappella Sistina a un'asta presso la casa d'aste Koller in Svizzera. Lo schizzo, eseguito su pergamena con penna fine e inchiostro marrone, era stato inizialmente attribuito a Giulio Clovio (1498-1578), uno tra i più stretti collaboratori di Michelangelo. Dopo aver chiesto un parere sulla sua nuova acquisizione all'Ufficio d'Arte di Danzica, l'acquirente ha deciso di sottoporre lo schizzo a una ricerca scientifica completa. L'analisi iconografica, storica e stilistica è stata affidata al ricercatore polacco Juliusz A. Chroscicki dell'Università di Varsavia, insieme alla studiosa londinese Katarzyna Krzyzagórska-Pisarek. Gli studi di conservazione-tecnologia e le analisi spettroscopiche e microscopiche sono stati condotti da altri esperti, da Tomasz Kozielec (responsabile del Dipartimento di conservazione della carta presso la Facoltà di Belle Arti dell'Università Nicolaus Copernicus di Torun) a Tomasz ojewski (Facoltà di Ingegneria dei materiali presso l'Università di Scienza e Tecnologia di Cracovia).

Ma in base a quali elementi gli studiosi sono convinti di trovarsi proprio davanti all'autentico bozzetto michelangiolesco? «L'indagine spiegano i responsabili del progetto - ha preso in considerazione numerosi aspetti, concentrandosi sulla tecnica del disegno, caratteristica della bottega di Michelangelo, e sulle caratteristiche compositive uniche che distinguono lo schizzo dalle copie e dalle imitazioni note. Inoltre uno strumento come la pergamena era raramente utilizzata dagli artisti all'epoca, e ciò evidenzia la natura prestigiosa del manufatto e suggerisce una potenziale connessione con una commissione papale. Inoltre l'inchiostro usato è di tipo ferro-gallico, tipico degli schizzi dell'epoca di Michelangelo, così come i dettagli anatomici precisi mettono in mostra la mano magistrale di Buonarroti».

La scoperta sarà commentata da Jerzy Mizioek, noto specialista dell'iconografia rinascimentale nonché tra i principali studiosi dell'arte di Michelangelo: «Un documento assolutamente affascinante spiega e di qualità molto alta: certo, occorre prima toccarlo con mano per essere sicuri della sua paternità».

Se giovedì le tesi degli studiosi polacchi verranno accettate dalla comunità scientifica internazionale, sarà fugato ogni dubbio sul fatto che il disegno rappresenti uno schizzo iniziale per il concetto di affresco nella Cappella

Sistina. Un facsimile dello schizzo sarà esposto per la prima volta durante la conferenza stampa di giovedì presso la Cappella Sistina multimediale, mentre l'originale resterà al sicuro nel caveau di una banca di Varsavia.

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