La Russa: "Saggio il rinvio sul finanziamento ai partiti"

Il presidente di Palazzo Madama: "A me piace che siano i cittadini a decidere"

La Russa: "Saggio il rinvio sul finanziamento ai partiti"
00:00 00:00

Sparito dai radar il premierato, appesantita l'autonomia regionale da sentenze avverse della Consulta e da dubbi interni, rimandata al mittente pure l'idea di risostenere la politica con sonante moneta pubblica. Ma Ignazio La Russa (foto) è soddisfatto. «Il Parlamento sta lavorando alla grande - dice - basta vedere come al Senato in un anno i decreti si siano quasi dimezzati, da 40 e 28, con 170 leggi prodotte». Certo poi, spiega, la marcia indietro sui soldi ai partiti, consigliata pure dal Quirinale, è stata opportuna. Non è ancora aria. «Saggio rinviare il dibattito sul finanziamento. Non dimentichiamo però che la democrazia presuppone risorse e che comunque a me piace che siano i cittadini a decidere». Un segno di penna sulla denuncia dei redditi, come succede per la Chiesa cattolica. Magari, quando sarà il momento, si potrà studiare un sistema simile ma non così «automatico».

Sala Koch, scambio di auguri con la stampa parlamentare. Sotto i riflettori alcune riforme che stentano. L'autonomia differenziata ad esempio: la Cassazione ha dato il via libera al referendum abrogativo. «È la cosa migliore - commenta il presidente di Palazzo Madama - e non si tratta di uno smacco al governo, piuttosto di una valutazione tecnica-giuridica. La democrazia diretta è la strada maestra. E se la Consulta ha stabilito che certi punti non erano in sintonia con la Costituzione, il Parlamento prenda atto e corregga. Dopo, saranno gli italiani a decidere». Peccato che ormai alle urne si presenti sempre meno gente. Da qui la proposta di abbassare il quorum. «Viste le percentuali delle ultime elezioni, si potrebbe valutare una soglia del 40 per cento per rendere valide le consultazioni popolari».

E comunque, aggiunge La Russa, non è un regalo alla Lega. «Magari nel centrodestra c'è un gradimento differenziato, però l'autonomia era nel programma, è un tema di tutti». Come il premierato. «E pensare che era stato scelto al posto del presidenzialismo per cercare un confronto con l'opposizione». Nella maggioranza, giura, tutto bene. «Ci sono sensibilità e storie diverse, tuttavia non vedo problemi». Qualche polemica di troppo, forse? «Beh, le schermaglie non aiutano il Paese».

Nemmeno il corpo a corpo tra politica e magistratura. «Io non auspico uno scontro con le procure». Sul protocollo Roma-Tirana però si litiga parecchio. «Sui migranti in Albania il Parlamento può solo trovare un rimedio, modificando la legge o facendo i ricorsi. Ci sono percorsi obbligatori». Ma niente guerre.

«Non bisogna fare di tutta l'erba un fascio, talvolta qualche giudice scrive una sentenza interpretando il suo modo di intendere il rapporto con il lavoro». Insomma, «la zona grigia sul perimetro dei compiti e delle funzioni tra politica e magistratura deve trovare una definizione».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica