Alla fine non esistono solo gli spiriti animali dell'economia: ci sono anche gli spiriti animali della letteratura! E sono spiriti animali da compagnia. Per rendersene conto basta guardare in libreria oppure tra le strenne natalizie in arrivo. Ci sono un sacco di libri che abbaiano.
Ad esempio per i tipi di Feltrinelli per Natale è in arrivo Michele Serra che (ri)lancia al lettore il suo Osso. Uscito nel 2021 il cane letterario di Michele Serra torna a scondizolare sotto l'albero di Natale. Dopo 40mila copie nell'edizione per ragazzi, rieccolo con un nuovo apparato di illustrazioni in bianco e nero. Al centro della trama l'incontro tra un vecchio e un cane sbucato da chissà dove, che parola della quarta «permetterà al protagonista di riscoprire di che cosa sia fatto il nostro stare sulla Terra come uomini». Serra è in buona compagnia perché c'è un quadrupede anche al centro del romanzo, uscito da poco, di Alberto Rollo: Billy il cane (Ponte alle grazie, pagg. 192, euro 16,90). La trama? In questo caso siamo difronte ad un cane molto umano che rivede il suo percorso terreno. Il mood è quasi da fabula di Esopo dove invece del noto lupus c'è il mordace Billy: fanfarone, attaccabrighe e poco incline alle coccole e ai nomignoli da pet, si fa bipede, perché apprende il linguaggio attraverso i libri. Fagocitando letteralmente le pagine, ma più spesso ascoltando.
Poi abbiamo fresco di stampa anche il libro di Susanna Tamaro, L'amore di un cane (Solferino, pagg. 192, euro 17,50). In questo caso la narrazione è più autobiografica. Racconta del trasferimento in campagna della Tamaro e della creazione del suo branco: Argo il cane disabile che pure è capace di dare una sistemata ai pastori maremmani, Bianchina, Tobia cagnone anarchico, Pongo che è riuscito a farsi adottare contro ogni previsione, Sissi il breton che cura l'insonnia e persino Archimede, il beagle fedifrago...
E qui abbiamo citato solo alcune delle ultime uscite di questa letteratura che abbaia e che del resto si inserisce in una tradizione
lunghissima che si può far partire dal cane Argo dell'Odissea e passa per Zanna Bianca di London. Quindi largo alla letteratura che abbaia, almeno quando lascia al Canis lupus familiaris la sua dignità. Una dignità disumana.
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