Ne abbiamo viste di ogni. Anche troppe. I social ci hanno ubriacato con contenuti trash, ingannevoli, con baby influencer di 8 anni impegnate a insegnarci la skine care o a come abbinare la pochette taroccata di Gucci. Ci hanno tempestato con donne iperfiltrate che ci hanno fatto sentire orribili al confronto, con ragazzine intente a spiegarci le regole dei Calippo tour. Sì, il Capillo tour. Insomma, contenuti che vanno oltre il cattivo gusto, che sono fatti di nulla e ci tengono comunque inchiodati allo schermo del telefonino a scrollare video e clip. Destrutturanti.
Ora le cose stanno per cambiare. All’inizio del 2025 Agcom sarà pronta con il nuovo codice per gli influencer, a cui sta lavorando dallo scorso 10 gennaio. Utile sia a gestire meglio la qualità dei contenuti, sia a regolare un flusso di denaro che è sempre più consistente. L’era del ‘liberi tutti’ sta per finire. Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha deciso di aprire una consultazione pubblica sul codice di condotta per gli influencer e punta a costruire un quadro di regole condivise “per rendere il settore dell’influencer marketing più responsabile e trasparente”. Un po’ come già avviene per le pubblicità in tv.
Le regole saranno valide per circa 2mila influencer: quelli con almeno 500mila follower per singola piattaforma. O con un milione di visualizzazioni mensili. Ma si sta già pensando di abbassare la soglia per definire i top influencer, quindi presto la platea potrebbe essere molto più ampia.
Verrà creato un registro degli influencer, innanzitutto per rendere ufficiale il loro censimento e sapere effettivamente quanti sono. E poi garantire la loro identificabilità. Altro punto sarà la tutela dei minori: il codice prevede il divieto di arrecare danni fisici o morali ai minori, di sfruttare la loro inesperienza o credulità e di manipolare la fiducia degli utenti. Pena per chi sbaglia: multe da 30mila a 600mila euro.
C’è un punto del codice che terrorizza le influencer: il divieto di utilizzare filtri a meno che non lo si dichiari negli hashtag o attraverso diciture ad hoc. Agli influencer rilevanti è chiesto anche di attenersi a determinate regole in materia di trasparenza sulla pubblicità (e per chi contravviene le sanzioni vanno da 10 a 250mila euro);
Anche i micro-influencer, che spesso lavorano in nicchie specifiche, saranno con ogni probabilità influenzati dai nuovi standard contrattuali imposti dai brand. Questo potrebbe essere particolarmente vero per settori come il lusso e l’automotive, dove la conformità alle regole etiche è diventata una priorità.
Altra novità è l’educazione degli influencer e dei loro manager.
Le agenzie stanno già formando i talent manager: figure responsabili della gestione dei creator, per garantire che questi ultimi rispettino le nuove norme. Questa fase educativa sarà cruciale per evitare sanzioni e diffide.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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