Finale nella storia

Cuore Berrettini, perfezione Sinner: ko l'Australia. Italia all'ultimo atto Davis per il secondo anno di fila. C'è l'Olanda

Finale nella storia
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Da tifoso eccellente a decisivo dopo un anno di redenzione. Scusate se per una volta non parliamo di Jannik Sinner, ma se oggi l'Italia del tennis si troverà nell'incredibile situazione di poter vincere la Davis per la seconda volta consecutiva, il merito va soprattutto a Matteo Berrettini. Non che Sinner non ci abbia messo del suo (ha battuto 6-3, 6-4 De Minaur sigillando il 2-0 sull'Australia), ma quello che ha fatto il finalista di Wimbledon 2021 nel match di esordio contro Thanasi Kokkinakis resterà per sempre dentro l'insalatiera d'argento. Per tenacia, sofferenza e meraviglia.

Perché poi c'è un punto che ha cambiato tutto, sul 5-5 del terzo set, il colpo che ha definito il confine tra una partita sofferta e una grande impresa: l'australiano attacca con un diritto definitivo, Matteo raggiunge la pallina ormai oltre di lui con un allungo disperato e mulinando il polso, parte una rasoiata diagonale ad effetto che vola un palmo sopra la rete finendo in campo. Kokkinakis resta paralizzato, «e a volte un punto può cambiare l'inerzia della partita - ha spiegato poi Matteo -. Non so bene come mi è venuto, credo che arrivi da anni e anni di esperienza sulla terra battuta. Poi è tutta una questione di energia che senti in campo». Ed infatti, in quel momento il rivale è rimasto senza forze, e il match è finito 6-7, 6-3, 7-5. Italia sull'1-0 e con Sinner pronto a chiudere.

Da tifoso eccellente a giocatore decisivo è la strada che Berrettini si è meritato dopo tanti infortuni, cadute e risalite, culminate in anno in cui è tornato a vincere tornei, ma soprattutto ha ritrovato serenità: «Per certi versi posso dire che forse è stata la stagione migliore della mia carriera». A 28 anni ha ancora una vita tennistica davanti, e finalmente a Malaga si è rivisto quel campione arrivato fino al numero 6 del mondo e ad un passo da conquistare l'erba più bella del mondo. «È stato lui - dice sempre Sinner - a darci la convinzione che anche noi italiani potevano ottenere grandi risultati», ed quel che si è visto fin qui a Malaga - prima in doppio e poi in singolare - fa sperare che la sfortuna lo lasci finalmente in pace. Matteo, tra l'altro, si è preparato a puntino per essere in piena forma in queste giornate azzurre, «e io adoro giocare in Davis, mi piace l'atmosfera, spero di giocare ancora di più in nazionale nei prossimi anni.

Mi aspettavo un match difficile contro Thanasi, ed è stata dura accettare di aver perso il primo set dopo tante occasioni per vincerlo. Ma ho gurdato la mia panchina e ho continuato a lottare». Fatica permettendo lo farà anche oggi contro l'Olanda. La Davis questa volta potrebbe essere davvero anche sua.

Tv: Rai2 e Sky alle 16

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