L'Italia ora è come un club: il Belgio trampolino di lancio nel segno della continuità

Gruppo di 23 elementi, stesso undici che ha vinto a settembre a Parigi. E un Retegui rigenerato davanti

L'Italia ora è come un club: il Belgio trampolino di lancio nel segno della continuità
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L'obiettivo restano i quarti della Nations League ma il focus è già rivolto al Mondiale 2026 come dimostra l'età media dei convocati che continua a scendere (da 24 anni e 9 mesi del gruppo di settembre ai 24 anni e 5 mesi di quello odierno). Arrivare nei primi due posti del girone vorrebbe dire infatti essere tra le teste di serie del sorteggio dei gruppi di qualificazione il prossimo 13 dicembre.

Una volta nella lista dei convocati si potevano leggere addirittura una quarantina di nomi, alcuni noti, altri sconosciuti ai più. Oggi la rosa ringiovanita è ridotta a 23 elementi per ogni convocazione ed è legata alla continuità nelle scelte. Insomma, un'Italia come un club: la svolta del Ct è nei pochi e mirati cambi. Un gruppo già fatto che viene modificato solo per gli infortuni. E stasera a Roma rivedremo l'undici che fece strabuzzare gli occhi a Parigi dopo il disastro europeo e che aprì la nuova fase azzurra con i sorrisi.

Per gli azzurri l'avversario all'Olimpico, che gremito da 40mila spettatori renderà omaggio a Totò Schillaci con uno show prima della gara, riecco il Belgio che nella storia recente rappresenta un vero e proprio trampolino di lancio. Basti pensare all'Italia di Conte che negli Europei 2016 battè i Diavoli Rossi nel girone e si proiettò nella fase a eliminazione diretta dove fu fermato solo dai rigori nei quarti. E ancora il ricordo più bello, quello di Monaco di Baviera il 2 luglio del 2021, con l'Italia di Mancini che dopo aver sofferto contro l'Austria negli ottavi, sconfisse i belgi con i gol di Barella (oggi assente per infortunio) e Insigne, iniziando a costruire il trionfo di Wembley. Spalletti si augura di poter ripetere le gesta dei suoi predecessori: «È una partita spartiacque per il nostro futuro, loro hanno qualità in tutti i reparti». Il Belgio attuale, allenato dall'italiano Tedesco e reduce anche lui da un Europeo non esaltante, non può contare più - tranne Tielemans - su quella generazione d'oro che lo portò ai vertici del ranking Fifa qualche anno fa: Hazard si è ritirato, Courtois, Vertonghen, Witsel e Mertens sono ormai fuori dal gruppo, Lukaku si è preso una pausa per allenarsi con il club e tornare al top.

Stasera i reduci della gara del 2021 saranno solo il portiere Donnarumma e Di Lorenzo, unico ultratrentenne della rosa. Una rosa ringiovanita si diceva, che avrà ancora Ricci in regia, la presenza di Buongiorno e Calafiori al fianco dell'ormai rodato Bastoni dietro, Pellegrini alle spalle di Retegui, il nove rigenerato da Gasperini (già sette reti in serie A).

«Ho visto rafforzare le stesse cose della precedente convocazione, è un gruppo che mi lascia ben sperare per il futuro per come stanno insieme, sono fiducioso di quello che posono fare questi ragazzi», così il Ct che vuole conservare il primo posto nel girone sull'abbrivio del doppio successo di settembre per poi magari fare il bis a Udine (dove il sindaco De Toni ha cambiato idea concedendo il patrocinio alla gara) lunedì con Israele. Già, Roma e Udine, due città che hanno segnato in positivo la carriera di Spalletti e che potrebbero rappresentare il suo trampolino di lancio anche in azzurro. Il focus sul Mondiale è già attivo.

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