"Dall'Oglio è ancora vivo" Nuove speranze per il gesuita

"Dall'Oglio è ancora vivo" Nuove speranze per il gesuita

La speranza è l'ultima a morire per padre Paolo Dall'Oglio, il gesuita finito nelle mani dell'Isis nel 2013. Ieri è riemersa la notizia che l'ostaggio eccellente sarebbe ancora vivo nell'ultima sacca siriana dello Stato islamico a Baghuz. Questa volta sono le testate libanesi legate al partito armato sciita, Hezbollah, ad alimentare la speranza. I combattenti curdi delle Forze democratiche siriane sono riusciti a liberare negli ultimi giorni diversi ostaggi, compresi soldati governativi di Damasco prigionieri delle bandiere nere. I militari sono stati riconsegnati alle loro unità. Fin da sabato l'Ong «Assistenza e riconciliazione» che opera nell'area ha sostenuto di avere nuove conferme «da testimoni oculari», che Abuna (padre) Paolo «fosse ancora vivo». Secondo l'organizzazione umanitaria «fonti dirette dal fronte confermano che ostaggi liberati venerdì avevano visto Padre Dall'Oglio tra i prigionieri ancora in mano a Daesh».

La notizia era stata pubblicata la prima volta il 7 febbraio dal quotidiano inglese The Times, che sosteneva come il gesuita italiano, il giornalista britannico John Cantlie e un'infermiera neozelandese della Croce Rossa fossero fra gli ostaggi eccellenti che i terroristi di Baghuz volevano utilizzare per ottenere dei lasciapassare.

Nessuna fonte curda ufficiale o comandante delle unità combattenti in prima linea hanno mai confermato che Dell'Oglio fosse ancora vivo nella sacca di Baghuz. L'ipotesi più probabile è che il gesuita sia stato ucciso poco dopo la sua cattura a Raqqa ed il corpo gettato nel fiume Eufrate rendendo praticamente impossibile il ritrovamento.

I confratelli gesuiti hanno accolto con la massima cautela le ultime notizie che danno per certo la riapparizione di Dall'Oglio nelle prossime ore o che addirittura sia già nelle mani delle forze curde o arabe alleate. «Per molti anni non si è saputo nulla ed è strano che non si siano mai avute notizie.

Adesso nessuno ha portato prove o una fotografia che dimostrino che è ancora vivo», ha dichiarato padre Giampaolo Salvini, direttore emerito di Civiltà Cattolica. Il confratello ha sottolineato che «al giorno d'oggi si fa in fretta a scattare una foto e invece non c'è nulla. Rimango in contatto con la famiglia e anche loro sono in attesa: aspettano e pregano perché sia vero».

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