Manco fosse un secolo fa. Invece no, era appena ieri quando Marco Ahmetovic, teneva gli occhi bassi. Lo sguardo supplichevole, contrito, qualcuno giura di aver scorto perfino una lacrimuccia.
Seduto sul banco degli imputati del tribunale di Ascoli, quel 5 ottobre, il gitano dagli occhi inermi stava sfoggiando tutto il suo pietistico repertorio. Doveva rispondere dell’omicidio di quattro ragazzini, quelli che aveva travolto e ucciso guidando ubriaco un furgone lungo le strade di Appignano. Nulla da dire a sua discolpa. E intorno una folla inferocita.
Sei anni e sei mesi sentenziò il giudice. Senza però rimetterlo in cella. Lo scaltro ventiduenne romeno avrebbe potuto continuare a godersi la vita nella dolce prigionia dei domiciliari guardando il mare da un residence di San Benedetto del Tronto.
Marco Ahmetovic, lo sguardo del pentito, lo ha perso subito. E oggi già indossa i panni del divo. Costava 159 euro l’orologio «griffato» Ahmetovic che era stato messo in vendita on line. Ma solo per qualche ora: eBay ha bloccato l’asta di uno dei tanti gadget e prodotti (ci sono persino gli abiti in stile «zingaro»). «La mia - sosteneva fino a ieri senza pudori Alessio Sundas, l’agente pubblicitario ideatore della campagna - è una scommessa. Quella di fare di un assassino, di cui comunque non sono stato il complice, una star. Non me ne vergogno, è il mio lavoro. Con lui ho un contratto da 40mila euro per i diritti d’immagine».
Chissà se in questo osceno trionfo dell’impudenza avrà trovato qualche cliente. A due giorni dall’inizio delle vendite da ieri sembra che l’acquisto telematico per un originale «pezzo da rom» sia impossibile. Chi digita il codice numero 320187690662 si vede rispondere che «è stato rimosso o non è più disponibile. Assicurati di avere inserito il numero di oggetto corretto. Se l’inserzione è stata rimossa da eBay, considerala annullata».
Sul caso, dopo polemiche furibonde innescate da politici e soprattutto dai familiari delle vittime, ieri, finalmente, è intervenuto anche il guardasigilli. «Nei termini in cui è stata riferita all’opinione pubblica attraverso i media, mi sembra una vicenda sconcertante, spero non sia così», ha detto Clemente Mastella. «Pur non potendo interferire come è giusto che sia nei confronti dell’autorità giudiziaria - spiega il ministro della Giustizia - ho dato mandato per verificare se queste cose sono vere. Se fosse vero che si può fare pubblicità dopo che si sono ammazzati alcuni ragazzi e dopo che in custodia cautelare si vive in condizioni non uguali a quelle degli altri, mi sembra allora una cosa francamente non seria e difficile da comprendere (il rom ha infatti il divieto di colloquio con persone diverse dal suo padrone di casa, il legale e i genitori, ndr)». Insomma è partita un’inchiesta con tanto di ispettori spediti ad Ascoli. Che il centro destra plaude, seppur con irritazione. Parlando di «colpevole ritardo del ministro». «Nel frattempo il ragazzo romeno - sostiene Isabella Bertolini, vicepresidente dei deputati di Fi - ha trascorso il suo tempo agli arresti domiciliari in un confortevole residence in riva al mare, firmando contratti faraonici, lucrando sulla tragedia di 4 famiglie italiane».
Così anche Ahmetovic, ora tenta la retromarcia. E lo fa con l’aiuto di Marco Fabiani, l’uomo che gli ha offerto l’alloggio.
«Marco - giura Fabiani - è profondamente turbato dalle notizie deliranti messe in giro dal signor Sundas che cerca di farsi pubblicità presentando all’opinione pubblica contratti per occhiali, profumi, jeans e quant’altro, inesistenti». «Ahmetovic - prosegue Marco Fabiani - non ha percepito compenso per tali vergognosi prodotti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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