"Taglierò i costi e i privilegi della politica". Firmato: Mario Monti. La promessa dell presidente incaricato rischia di fare acqua da tutte le parti. Perché lo scherzetto del governo tecnico ci costerà salato. Più salato che gli italiani fossero stati chiamati al voto anticipati. Il tutto grazie a una legge fatta dall'ex premier Romano Prodi. "Il governo tecnico snello costerà 4,8 milioni di stipendi - scrive il vicedirettore di Libero, Franco Bechis, su Twitter - il governo uscente costava 2,9 milioni". Mica bruscolini. Quasi il doppio. Che in tempi di crisi, non è certo poco.
Basta fare un giro sul sito della Ragioneria territoriale dello Stato per capire che Bechis fa sul serio. L'inghippo è semplice. Con le dimissioni di Silvio Berlusconi tornano a casa 23 ministri, tre viceministri e ben 38 sottosegretari. Numeri da capogiro, certo. Ma i loro stipendi costavano all'erario pubblico tra i 40 e i 50mila euro all'anno per un totale di 2,8 milioni di euro. Monti ha, invece, parlato di un esecutivo snello con solo tecnici (niente politici). Qui snello sta per magro e non per "a buon mercato". Guai a loro se per una volta si risparmia un nichelino. Macchè! Grazie a una legge del 1997 firmata dal Professor Prodi, i nuovi titolari dei dicasteri - in cambio della mancata indennità parlamentare - metteranno in saccoccia 132mila euro lordi annui. Insomma, come spiega lo stesso Bechis, "il governo tecnico snello costerà 4,8 milioni di stipendi", mentre "il governo uscente costava 2,9 milioni". Se questo è l'inizio non siamo certo messi male.
A questo "spreco" va ad aggiungersi, come denunciato nei giorni scorsi dal Giornale, il lauto stipendio dello stesso SuperMario. Grazie alla scelta di Giorgio Napolitano di nominarlo senatore a vita, Monti "aggiunge 12.005,95 euro lordi di indennità, più 12.680 euro netti di rimborsi, al costo mensile dei senatori italiani. In un anno (12 mensilità) fanno 144mila euro lordi di stipendio, e 152mila di rimborsi: circa 300mila euro l’anno di costo per Monti senatore a vita". Alla faccia della crisi. Come se non bastasse l'ingresso in politica dell'economista della Bocconi garantirà a 350 parlamentari di prima nomina e ad altri 264 veterani un vitalizio mica da ridere. I primi raggiungeranno la cifra di 2.412 euro al mese al compimento del 65esimo anno di età con un costo aggiuntivo per le casse dello Stato di oltre 172 milioni di euro. Grazie a SuperMario i parlamentari eletti nel 2006 e rinominati due anni dopo, invece, andranno invece in pensione a 60 anni con 4.202 euro al mese. Una spesa di oltre 465 milioni di euro.
Alla faccia dei tagli dei costi della politica, insomma.
La dieta firmata da Mario Monti inizia con una grande abbuffata. A questa seguirà, con buona probabilità, una dieta ferrea. Ma quella dovranno farla i cittadini sui quali peseranno la reintroduzione dell'Ici e la patrimoniale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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