
«Ho costruito una specie di struttura, di progetto, di protocollo che dovrebbe essere seguito da chi verrà dopo di me in questa avventura», ha detto in una delle tante interviste Giorgio Armani. E il protocollo è stato portato a conoscenza degli eredi. Secondo quanto si è appreso, lo stilista ha lasciato due testamenti in forma segreta, scritti di suo pugno e messi in una busta sigillata. Il primo è datato il 15 marzo scorso e il secondo del 5 aprile successivo. La pubblicazione dei due documenti, ossia la loro apertura dal notaio Elena Terrenghi, è del 9 settembre. Ovvero il giorno dopo il funerale a Rivalta, il borgo nel Piacentino tra i luoghi del cuore dell'infanzia dello stilista. Nei due documenti non c'è soltanto scritto chi saranno i beneficiari del suo patrimonio stimato attorno ai 13 miliardi, ma anche il futuro creativo del gruppo fondato nel 1975. Ne aveva parlato di recente al Financial Times spiegando che i suoi piani per il futuro della casa di moda «consistono in un graduale trasferimento delle responsabilità che ho sempre gestito a coloro che mi sono più vicini, come Leo Dell'Orco (suo braccio destro e compagno, già responsabile del menswear, ndr), i membri della mia famiglia e l'intero team di lavoro».
Si tratta probabilmente dell'ultima versione con cui ha messo nero su bianco le sue ultime volontà: assicurare la continuità artistica e imprenditoriale del gruppo con una transizione naturale, senza rotture, e tenendolo al riparo da logiche finanziarie. Già nel 2023, infatti, Armani aveva aggiornato lo statuto societario dell'azienda, introducendo sei categorie di azioni con diritti di voto differenti. Dalle indiscrezioni, le azioni di categoria A e F, quelle con maggiore potere decisionale, potrebbero essere destinate alla Fondazione Armani creata una decina di anni fa assieme a Dell'Orco e al banchiere Irving Bellotti di Rothschild Italia, con lo scopo di garantire la stabilità.
Quanto all'eredità, non avendo avuto figli, sarà divisa senza quote di legittima, che la legge riserva di norma ai parenti più stretti. Quindi a ereditare i beni e gli asset societari saranno le adorate nipoti Silvana e Roberta, figlie del fratello Sergio scomparso anni fa, e il figlio della sorella Rosanna, Andrea Camerana, tutti già in cda, nonché Dell'Orco. L'impero costruito da Re Giorgio ruota attorno alla spa (di cui possedeva il 99% mentre lo 0,1% è nelle mani della Fondazione Armani) ma comprende anche partecipazioni in società italiane ed estere, come EssilorLuxottica, un patrimonio immobiliare che comprende tra l'altro la villa a Pantelleria, la residenza estiva a Forte dei Marmi, dove si trova anche La Capannina acquistata di recente, la casa milanese di via Borgonuovo, Villa Rosa nell'Oltrepò Pavese e altre residenze a Saint Moritz, Parigi e Saint Tropez. Senza contare le opere d'arte e gli yacht.
Nel frattempo, lo show della moda deve andare avanti. Sarà celebrata proprio nel segno di Armani l'edizione della Milano Fashion Week Women's Collection in programma dal 23 al 29 settembre.
Gli appuntamenti sono tutti confermati: la sfilata di Emporio Armani e quella di Giorgio Armani che chiuderà l'edizione il 28 settembre e che celebrerà i 50 anni della maison e poi la mostra all'Accademia di Brera allestita in occasione di questo anniversario. Intanto, ieri pomeriggio sono state tumulate le ceneri di Armani nel piccolo cimitero di famiglia a Rivalta.