Bologna, botte a 2 "rossi" In cella quattro naziskin

Un ferit in condizioni serie. Il gruppetto di teste rasate li ha prima aggrediti verbalmente perché avevano una chitarra e un bongo. Poi l’assalto a suon di bottigliate e sedie in testa

Bologna, botte a 2 "rossi" 
In cella quattro naziskin

Quattro naziskin contro sei-sette ragazzi di sinistra. Sembra un film d’altri tempi, eppure nel centro di Bologna, venerdì notte è finita male. «Comunisti di mer...», hanno urlato gli attivisti destroidi, «Sì sono comunista e me ne vanto», la risposta. Risultato: due «rossi» pestati, i quattro aggressori arrestati dalla Digos. Uno dei feriti, un uomo di 34 anni, di Catanzaro, è in condizioni serie all'ospedale Maggiore, con il naso e una mascella fratturati e una lesione a un occhio. Il suo amico di 21 anni se l'é cavata con qualche livido. In manette due pregiudicati: Luigi Guerzoni, commerciante bolognese di 33 anni, residente nel Ravennate, e Vincenzo Gerardi, 26 anni, operaio di Cento (Ferrara), abitante ad Argelato. Fermati anche due incensurati: Gunther Xavier Latiano, studente pugliese di 25 anni, di San Giovanni Rotondo, trasferito a Bologna, e Alessandro Malaguti, 20 anni, operaio di San Giovanni in Persiceto trasferitosi a Crevalcore.
Noto con il soprannome di «miccia», Gerardi è imputato a Bologna per associazione a delinquere finalizzata alla discriminazione e alla violenza, in un processo che coinvolge diversi gruppi di estrema destra, per episodi avvenuti tra il 2002 e il 2006. Nell'inchiesta Guerzoni è stato prosciolto all'udienza preliminare, alle spalle però ha numerosi precedenti per discriminazione razziale e fabbricazione di ordigni esplosivi. Malaguti e Guerzoni fanno parte del gruppo musicale «Legittima offesa», skinheads-band nazionalista e anticomunista, secondo l'autodefinizione del loro sito.
Le quattro teste rasate, in abiti stile nazi avevano passato la serata in un locale del centro, per festeggiare il 33° compleanno di Guerzoni, insieme ad altri amici, in tutto una decina, fra cui due ragazze. Erano le tre, vicino alle Due Torri, nel cuore del capoluogo emiliano, il poker di energumeni ha incrociato sei-sette ragazzi, tutti studenti fuori sede, pugliesi e calabresi, che provenivano da piazza San Stefano dopo una festa di laurea. I «comunisti» hanno capelli lunghi, chitarra e un bongo. Da qui la loro «identificazione» Sono scattate le provocazioni: «Comunisti di merda», «partigiani di merda».
Uno ha risposto: «Sì sono comunista e me ne vanto». Un altro: «Bisogna essere fieri di essere partigiani, hanno liberato l'Italia». È un attimo. I quattro partono con calci, pugni e bottigliate, poi con sedie e sgabelli presi dai gazebo di alcuni locali. La peggio l'ha avuta il catanzarese, pestato anche dopo essere finito a terra. Portato in ambulanza al Maggiore, ha riportato contusioni, fratture e trauma cranico che rendono le sue condizioni gravi. Nel pomeriggio è stato trasferito, per una consulenza, all'ospedale Bellaria.


I quattro naziskin sono stati rintracciati quasi subito dalla polizia, chiamata da un amico dei due ragazzi aggrediti, che ha fermato una Volante. Latiano era ancora sul luogo del pestaggio, è stato bloccato immediatamente, gli altri tre sono stati rintracciati poco dopo.

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