MilanoA un certo punto, Gigi DAlessio e Sergio Cammariere si sono messi di fronte, il pianoforte delluno contro quello dellaltro come se fosse una (divertente) sfida allOk Corral, e hanno iniziato a divagare, a improvvisare fino a scivolare dentro lo spartito de La mia banda suona il rock di Ivano Fossati. Prodigiosi. Intensissimi. Insomma, una versione rara di un brano conosciutissimo. Ora che lo show su Raiuno di Gigi DAlessio, il tanto sottovalutato (allinizio) Gigi, questo sono io, ha soddisfatto quasi sei milioni di spettatori (siamo precisi: una media di 5.899.000, share del 25.03 per cento con picchi del 33) nessuno può più negare che la musica, quella bella e basta, funzioni anche in televisione. Anche in prima serata. Anche su Raiuno. «Mi ha chiamato pure Fiorello per farmi i complimenti», dice lui. Daccordo, allinizio il padrone di casa era un po legato e lemozione mica si supera in un baleno. Ma poi. Intanto lo studio televisivo, con quel pianoforte che emergeva alloccorrenza sul palco, era perfetto: belle luci, pubblico fragoroso il giusto, ottima disposizione dellorchestra del maestro Leonardo De Amicis (bravo). Volendo, la regia di Paolo Beldì è stata meno scoppiettante del prevedibile, ma forse non ce nera neppure bisogno perché lalternanza di emozioni, la climax dello show era continua. Per merito della musica. Quando è entrato Claudio Baglioni e sono iniziati i duetti di Avrai, Mille giorni di te e di me, Niente più, Sono io non riattaccare e persino Il nostro concerto, pezzo di Umberto Bindi del 1960, non cera bisogno di movimentare troppo le riprese o di escogitare qualche artifizio scenico: bastavano loro due. E così quando lui si è messo a cantare con Lucio Dalla 4 marzo 1943 bastava una telecamera fissa, altro che. Idem durante i minuti con Noemi: scintille. Perciò è stato bravo Gigi DAlessio a rivelarsi mattatore senza fare altro che il suo mestiere: il cantante. Ha parlato, ha scherzato con il pubblico e con Gianmaurizio Foderaro di Rairadiouno (anche lui molto spigliato), si è limitato a spiegare e cantare le proprie canzoni e quelle degli altri senza divagare troppo. Persino lincontro con Mario Biondi, loro due così diversi, ha avuto unintensità che raramente si incontra negli spettacoli televisivi. Il segreto? Semplice: la naturalezza.
E allora Gigi DAlessio ha saputo, così dimprovviso in una sera di marzo, riportare la televisione indietro nel tempo, agli anni Sessanta o Settanta, quando a fare il programma erano le canzoni e la bravura di chi le cantava, senza troppo curarsi del resto. Così si fa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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