A Brera i capolavori del museo di Puškin

A Brera i capolavori del museo di Puškin

Brera protagonista di uno scambio di capolavori con le grandi collezioni russe. Da venerdì fino al 5 febbraio la Pinacoteca ospiterà un’eccezionale sequenza di opere di Cézanne, Gauguin, Monet, Matisse, Renoir, Picasso, Rousseau e Van Gogh provenienti dal Museo Puškin di Mosca. L'esposizione è in reciprocità della mostra su Caravaggio che lo Stato Italiano presenterà al Puškin a partire dal 22 novembre 2011: come per la mostra di Caravaggio (da Brera partirà la celebre Cena in Emmaus) è una mostra da record, con un valore assicurativo delle opere, per la maggior parte mai viste a Milano, di ben oltre un miliardo di dollari. Tutte le opere in mostra provengono dalle prestigiose collezioni Sergei Sergei Šcukin e Ivan Morozov, i due collezionisti russi che agli albori del Novecento diventano, con la loro passione per l'arte, testimoni di tutte quelle novità e stimoli che hanno caratterizzato l'Europa a cavallo dei due secoli: le esposizioni universali, l'affermazione della fotografia, la pittura en plein air, i Salon e i caffè parigini, lo studio della forma estrema e del colore puro. I due collezionisti divennero i migliori clienti delle più importanti gallerie di Parigi, come Druet, Durand-Ruel, Kahnweiler, Vollard; in mostra è proprio lo splendido Ritratto di Ambroise Vollard, una delle migliori opere della seconda fase cubista di Picasso, che Ivan Morozov acquistò a Parigi; lo stesso Vollard che definì Morozov «un russo che non contratta!», non perché agisse affrettatamente, ma piuttosto perché mosso da sincera passione. La vasta collezione dei Picasso, oltre cinquanta tele, era costituita per lo più da opere del periodo cubista, in mostra un capolavoro assoluto, La Regina Isabeau. A presentare Picasso al patron russo fu lo stesso Matisse che condusse Šcukin a casa del pittore, al Bateau-Lavoir, nel settembre 1908. In mostra lo splendido Boulevard des Capucinnes di Monet, che segnò la svolta nel 1907 per Ivan Morozov che d'ora in poi avrebbe agito tanto in grande da superare talvolta lo stesso Šcukin.

E poi ancora, i tre Cézanne Pierrot e Arlecchino, Acquedotto, acquistati nel 1904 da Šcukin - il primo in Russia ad avere un Cézanne - e il Ponte sulla Marna a Creteil scelto da Morozov nella Galleria Vollard nel 1911. E Ehaiha Ohipa, altro capolavoro della sensuale ed esotica pittura del periodo tahitiano di Gauguin acquistato da Morozov nel 1907, e la Vista del ponte Sèvres del Doganiere Rousseau mai finora esposto in Italia.

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